Tragedia a Misano, le vittime morte da 50 giorni, probabile "omicidio-suicidio"

Della tragica fine di un'intera famiglia (prende corpo l'ipotesi di omicidio-suicidio), trovata morta martedì pomeriggio in un appartamento di via Vanzetti a Misano Adriatico oggi resta l'illusione di...

A cura di Redazione Redazione
14 gennaio 2015 10:01
Tragedia a Misano, le vittime morte da 50 giorni, probabile  "omicidio-suicidio" -
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Della tragica fine di un'intera famiglia (prende corpo l'ipotesi di omicidio-suicidio), trovata morta martedì pomeriggio in un appartamento di via Vanzetti a Misano Adriatico oggi resta l'illusione di felicità lasciata dalle foto pubblicate su Facebook. I profili di Alvaro Cerda, 36 anni, nato a San Agustin in Ecuador, compagno di Adriana Stadie, 44, e della figlia di questa Sophie Annette, di 16, originarie dell' Argentina, sono pieni di foto serene, di una gita a Firenze. Abbracci e sorrisi spenti per sempre forse in quello che gli investigatori dei Carabinieri di Riccione pensano sia stato un omicidio-suicidio. I tre cadaveri sono stati trovati in avanzato stato di decomposizione, la morte infatti risalirebbe a circa 50 giorni fa. L'ultima volta che sono stati visti in giro a Misano risale al 21 novembre. La madre e la figlia sono state trovate in camera. Adagiate sul letto matrimoniale, vestite da casa e con le scarpe ai piedi, una distesa sulla schiena e l'altra di fianco. L'una abbracciata all'altra. Non presentano ferite evidenti, né vi sarebbe sangue sul letto. Tracce ematiche la scientifica le avrebbe trovate solo sul corpo della madre. Il medico legale al momento non ha potuto stabilire la causa della morte, ma i Carabinieri pensano possano essere state avvelenate o uccise con una forte dose di qualche sostanza. L'uomo è stato trovato disteso a terra in corridoio, a due passi dalla porta d'ingresso. Il cadavere presenta una profonda lacerazione ai polsi, e i Cc hanno trovato molto sangue a terra e su un divano vicino. L'uomo era scalzo al momento della morte, avvenuta probabilmente per dissanguamento. Si sarebbe cioè tagliato i polsi sul divano e poi, già stordito, avrebbe tentato di avvicinarsi alla porta d'ingresso. E' per questo motivo che i carabinieri, intervenuti martedì verso le 18.30, propenderebbero per l'omicidio-suicidio. 

L'allarme per la "scomparsa" dell'intera famiglia, che da giorni non rispondeva a telefono e citofono di casa, è stato dato dal padrone di casa che abita nell'appartamento al piano superiore. Quando sono giunti in via Vanzetti, i Carabinieri hanno trovato una finestra semiaperta, uno spazio piccolissimo, e la porta dell'appartamento chiusa dall'interno. Sono stati i vigili del fuoco ad aprire il portone per far accedere i militari ai locali, freddi e senza termosifoni accesi, del piccolo appartamento, trovato in disordine, una coperta a terra vicino al divano e segni di una possibile lite in famiglia. Sul posto anche il magistrato di turno, Luca Bertuzzi, che ha disposto l'autopsia affidandola al medico legale Pier Paolo Balli. Restano molti i dubbi sulla morte delle due donne adagiate sul letto. Nella stessa stanza i Carabinieri hanno anche trovato il cagnolino della famiglia, uno Yorkshire, morto e avvolto in una coperta. Alvaro Cerda aveva un lavoro regolare, ma era rimasto legato alla terra d'origine, tanto che su Facebook scriveva spesso in spagnolo e postava notizie provenienti dall' Ecuador. Adriana invece era brava a cucinare dolci, tanto che lei stessa si definiva "la ribelle delle torte… perché sempre devo cambiare qualcosa nelle ricette". Fiera del suo talento, lo scorso 5 marzo aveva pubblicato su Fb un articoletto di un giornale locale in cui veniva chiamata "La regina delle torte". Una normalità condivisa sul web che nulla avrebbe fatto presagire la tragedia imminente tra le mura di casa. 

(ANSA)

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