Omicidio Conad Misano, il killer avrebbe agito per difendersi: 'temeva vendetta da Zyberi'
L'8 settembre arriveranno i risultati della perizia disposta sulla bomboletta spray trovata ai piedi di Nimet Zyberi, l'albanese ucciso dal connazionale Paulin Nikay nel marzo del 2014, fatto di sangu...


L'8 settembre arriveranno i risultati della perizia disposta sulla bomboletta spray trovata ai piedi di Nimet Zyberi, l'albanese ucciso dal connazionale Paulin Nikay nel marzo del 2014, fatto di sangue avvenuto nel parcheggio del supermercato Conad Rio Agina di Misano Adriatico. Il processo a carico di Nikaj è in corso nella giornata di lunedì 25 maggio: nel pomeriggio saranno sentiti alcuni testimoni oculari. I legali dell'imputato, Cesare e Roberto Brancaleoni, hanno ribadito che il loro assistito ha agito per difendersi da Zyberi, avvicinatosi a lui imbracciando la bomboletta spray, con intenzioni bellicose. In particolare quest'ultimo avrebbe detto "ti brucio": la perizia servirà per valutare non solo gli effetti lesivi dello spray, ma anche la sua infiammabilità e se gli abiti dell'omicida avrebbero potuto prendere fuoco. Secondo la difesa, Nikay avrebbe sparato sentendosi minacciato: l'uomo girava armato perché temeva ritorsioni verso la sua famiglia, dopo un dissidio avuto con i familiari di Zyberi, una lite sfociata nel ferimento di un fratello della vittima dell'omicidio del supermercato. In Albania vige infatti il "Kanun", un codice d'onore tramandato oralmente che legittima atti di violenza come reazione a determinati atti. La preoccupazione dell'imputato era appunto quella di una possibile vendetta sui suoi familiari: per questo motivo si era armato. Il pm invece continua a considerare l'omicidio una vera e propria esecuzione. Ha chiesto infatti quattro aggravanti: la premeditazione, i motivi abbietti, il fatto di aver agito davanti alla moglie incinta e ai due figli della vittima.