Coriano, emozionante lancio da 4000 metri con il paracadute per il sindaco e il parroco
Se la mission iniziale doveva essere quella di rendere Coriano, città all’avanguardia; potremo dire che il primo cittadino Domenica Spinelli (alias Mimma per gli amici) è riuscita in pieno a centrare...

Se la mission iniziale doveva essere quella di rendere Coriano, città all’avanguardia; potremo dire che il primo cittadino Domenica Spinelli (alias Mimma per gli amici) è riuscita in pieno a centrare l’obiettivo prefissatosi. Se a questo scopo uniamo anche temi scottanti, legati alla storia tra Chiesa e politica, con conclusione finale una stretta di mano allora il capolavoro è stato compiuto. In virtù dell’avanguardia, della storia, della tradizione, Coriano non poteva non regalarsi un parroco che viaggia sulla stessa lunghezza d’onda del sindaco. Don Stefano Sargolini, è un giovanotto di 32 anni che ha una tremenda passione per le moto, non a caso possiede una Ducati che usa per spostarsi da una chiesa all’altra per celebrare la santa messa. Forse non è uno che esegue le impennate come Valentino Rossi ma solo perché, per scelta personale, sulle strade di casa ama emulare il compianto cittadino Marco Simoncelli, colui che non solo in pista ma in ogni campo della vita sapeva farsi valere usando semplicemente il cuore. Devono aver pensato questo sindaco e parroco quando alla porta hanno benedetto e sposato l’iniziativa della Karatella Race, una corsa con mezzi fatti a mano e senza motore con il quale è possibile districarsi nella discesa facente parte della strada a fianco della chiesa di Coriano. Una manifestazione in programma il 19 e il 20 settembre che racchiuderà istituzioni, parrocchia e giovani rendendo per due giorni Coriano città di puro divertimento. Il ricavato sarà destinato al sostegno dell’attività Arop di Rimini, un’associazione che assiste le famiglie e i bimbi affetti da leucemie, linfomi, tumori e altre malattie croniche dell’età pediatrica.
Se prima rilevavo che l’unione fa la forza, non posso che dire che la pazzia (nel senso buono ovviamente) è un altro connubio che lega i due personaggi in questione. Se la Karatella Race, equivale a un beneficio di alto godimento, l’atto impuro (usando termini presi dalla sacra Bibbia) compiuto da Spinelli e Don Stefano porta alla ricerca di nuove emozioni. Lo chiamano così il percorso che in un nano secondo ti permette di passare dall’adrenalina alla paura senza rendertene conto. Riuscire a sfidare la legge di gravità e sapersi librare nell’aria come gli uccelli sono forse due tra i sogni più grandi dell’uomo. La voglia di provare quel senso di libertà e quel brivido accomuna tantissime persone ed ecco che i due assieme a Acquarelli, Marinaccio (membri della Karatella Race) e il giovane pilota Nicolò Bulega, si sono lanciati con il paracadute da oltre 4 mila metri.
Cosa si prova? Si arriva secondo mia deduzione al concetto che ha convinto i protagonisti a tuffarsi nella Karatella Race: “ L’affronto delle proprie paure divertendosi!”. Gettarsi da 4 mila metri? Una pazzia verrebbe da dire a chi non ha mai realizzato ciò : inizialmente non ti fidi di te stesso e del tuo paracadute perché è tutt’uno con te anche se ti dicono che non ti farebbe mai scherzi. Poi se compi quell’atto di coraggio, allora scopri la parte bella dell’opporsi alla paura: lanciando, godendo e gustando il momento e magari pensi che un giorno, dallo stesso aereo si lancerà con te chi ti ama e chi come te, conoscendoti, si è tuffato in quel cielo vuoto colmandolo con l’amore. Il romanticismo in questo caso a farla da padrona ma detto tra noi scelgo un amore sulla terra! Se l’estate Corianese, con stasera al fotofinish poteva essere un ricco buffet offerto da Domenica Spinelli, con la Karatella Race possiamo affermare che per i cittadini di Coriano e non solo, il pranzo è servito!
Daniele Manuelli