"Non è vero": i genitori negano il matrimonio combinato, la difesa chiede la libertà
La giovane, ora in una località protetta, ha raccontato agli inquirenti mesi di minacce e abusi


Davanti al gip Raffaele Deflorio, si è svolto l’interrogatorio dei coniugi bengalesi accusati di aver costretto la figlia a un matrimonio combinato nel loro Paese d’origine. I genitori, difesi dall’avvocata Valentina Vulpinari, negano ogni accusa e restano ai domiciliari. La difesa potrebbe chiedere la revoca della misura cautelare.
Le indagini, avviate dai carabinieri nel febbraio 2025 e coordinate dal pm Davide Ercolani, ricostruiscono che la giovane, in Italia da 14 anni, sarebbe stata ingannata con il pretesto di visitare la nonna malata. In Bangladesh le sarebbero stati sottratti documenti e telefono, e sarebbe stata costretta a sposare un uomo più anziano e benestante.
Dopo le nozze, avrebbe subito minacce, violenze e pressioni per una gravidanza. Tornata in Italia ad aprile, ha denunciato i fatti. Ora vive in una località protetta e riceve supporto da centri antiviolenza.