Occupazione: Rimini meno legata al lavoro stagionale. “Ora investimenti oculati”
Puntare a formazione e politiche abitative di passo con la forza lavoro

Nel panorama dell’occupazione nella provincia di Rimini, i numeri parlano chiaro: 1.177 domande per lavori subordinati non stagionali contro 1.060 per quelli di carattere stagionale. Questi dati, emersi durante il ‘click day’ dello scorso dicembre. Con il ‘click day’ i datori di lavoro possono richiedere online di assumere lavoratori stranieri, nell’ambito delle quote previste per il 2023 dal “Decreto flussi”.
Un cambio di rotta: una grande opportunità per il territorio
Da un’analisi più approfondita dei dati, emerge la difficoltà nel reperire personale in settori chiave dell’economia locale, come l’industria e i servizi. Il 52% di disequilibrio tra domanda e offerta tra domanda e offerta di lavoro nell’industria e una media del 42,1% nei servizi, secondo i dati di Unioncamere-Anpal del 2023, evidenziano una discrepanza significativa tra la richiesta delle imprese e la disponibilità di manodopera qualificata.
Investire in formazione
Questo fenomeno non è unicamente locale ma rispecchia una tendenza nazionale, come indicato dalle 609mila domande presentate dai datori di lavoro nei tre appuntamenti del click day di dicembre a livello nazionale. Il dato riguardante Rimini assume un significato particolare:l’ equilibrio nella domanda di lavoro testimonia un cambiamento strutturale nell’ambito dell’occupazione, con un mercato del lavoro sempre più dinamico e articolato e sempre meno legato alla stagionalità. Occorre tuttavia investire in formazione e reclutamento, e tener conto di politiche abitative che tengano conto delle esigenze della forza lavoro