Omicidio per una rapina a Rimini: confermate tre condanne all’ergastolo
Conferma le pene per il brutale assassinio di Kaled Maroufi, torturato e ucciso dopo il furto di un orologio di lusso sottratto durante una rapina avvenuta a Rimini

Tre condanne all'ergastolo confermate, così come una delle condanne a 24 anni, mentre per uno degli imputati la pena è stata ridotta da 24 a 21 anni. È questa la decisione della Corte d'Assise d'Appello di Bologna, presieduta dal giudice Domenico Stigliano, per i cinque tunisini accusati dell'omicidio pluriaggravato del connazionale 25enne Kaled Maroufi, ucciso il 12 luglio 2022 in un'area ferroviaria dismessa in via Larga, alla periferia di Bologna.
Nel dettaglio, sono state confermate le condanne all'ergastolo per Attia Hamza, Mohamed Waz e Iheb Jawadou, e quella a 24 anni per Hosni Nafzaoui. Pena lievemente ridotta, invece, per Azer Marzouk: 21 anni rispetto ai 24 inflitti in primo grado. La sostituta pg Licia Scagliarini aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
Secondo la ricostruzione dell'accusa, il delitto sarebbe nato da una lite per un orologio rubato. La vittima sarebbe stata colpita più volte con un bastone, un coltello, calci e pugni, sfregiata e mutilata. Maroufi, infatti, era stato accusato dai suoi stessi complici di essersi impossessato e aver fatto sparire l’orologio di lusso e i cellulari rapinati pochi giorni prima a Rimini. Proprio da Rimini, teatro della rapina, ha origine la spirale di violenza culminata con il sequestro e la tortura del giovane in un capannone abbandonato alla periferia di Bologna. Dopo il delitto, i cinque tentarono la fuga, ma furono rintracciati e arrestati dagli agenti della squadra Mobile.