Ospedale Novafeltria, comitato perplesso: "Numeri e scelte non tengono conto delle difficoltà della vallata”

Nuovo intervento del comitato: “Riduzione orario Cup? Scelta in contrasto con l’area disagiata”

A cura di Riccardo Giannini Redazione
10 ottobre 2025 12:12
Ospedale Novafeltria, comitato perplesso: "Numeri e scelte non tengono conto delle difficoltà della vallata” - Ingresso Ospedale Sacra Famiglia
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Silvana Travaglini del Comitato "Giù le mani dall'ospedale di Novafeltria" interviene a seguito delle precisazioni e spiegazioni fornite dall'Ausl, in merito in primis alla riduzione d'orario del Cup: "Si sperimenta la chiusura pomeridiana del Cup di Novafeltria - spiega Travaglini - confrontandolo ad altri sportelli aperti solo il mattino con carico superiore, ma in uno degli ultimi incontri pubblici presso il nostro teatro, il direttore generale Carradori ha dichiarato che il nostro ospedale è in area particolarmente disagiata e che non servono altre documentazioni che lo provino, ed è chiaro che per noi i numeri di cui parla il dott. Tamagnini non abbiano lo stesso valore di città dove i servizi sono facilmente raggiungibili, sennò non avremmo ottenuto tale identificazione". "Soprattutto - aggiunge - pensiamo che una Asl così indaffarata a far tornare i conti, possa incontrare difficoltà a monitorare i disservizi che naturalmente riguardano sempre la popolazione più fragile".

In merito al dibattito sulla funzionalità del reparto di radiologia, Travaglini precisa: "Sappiamo benissimo che siano state compiute assunzioni apposite per il reparto radiologico del Sacra Famiglia, peccato che poco dopo le risorse siano state veicolate sull'Infermi di Rimini: e ora sono tre i tecnici che gestiscono il reparto".

"Senza contare - aggiunge l'esponente del comitato - che al pomeriggio gli esami prenotati eseguiti sono pochi e che fino a poco tempo fa, sempre nel pomeriggio non si attuavano affatto. Il medico radiologo occupa una parte della sua giornata lavorativa a refertare gli esami radiologici dell'ospedale di Rimini, ed è ben comprensibile che al pomeriggio un solo tecnico possa trovarsi in difficoltà, ed anche, che la popolazione si sia accorta del notevole prolungamento dei tempi di attesa che per noi significano spostamenti troppo distanti e costi sociali altissimi".

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