Parchi eolici, Legambiente contro Gnassi: "Eolico e fotovoltaico per salvare il territorio"

Legambiente sostiene le energie rinnovabili per combattere il cambiamento climatico, criticando l'opposizione di Gnassi ai progetti eolici

A cura di Redazione
16 aprile 2025 13:06
Parchi eolici, Legambiente contro Gnassi: "Eolico e fotovoltaico per salvare il territorio" - REPERTORIO
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Legambiente replica all‘intervento del parlamentare riminese Andrea Gnassi, che ha espresso la sua contrarietà ai tre parchi eolici “Badia del Vento”, “Poggio Tre Vescovi” e “Badia Wind”, che ricadono formalmente in Toscana ma i cui effetti, secondo il deputato, si riverserebbero su territori romagnoli e marchigiani, già fragili dal punto di vista idrogeologico. 

Per Legambiente invece le energie rinnovabili, fotovoltaico ed eolico, sono indispensabili: “Per difendere il paesaggio dalle conseguenze del cambiamento climatico, da tempo il mondo scientifico indica in modo unanime la necessità di passare, in tempi brevissimi, da una società fossile, ovvero che soddisfa il proprio fabbisogno energetico con la combustione di sostanze fossili come il petrolio, ad una società decarbonizzata, cioè che sfrutta solamente energia prodotta da fonti rinnovabili”.

E sul tema dell’energie da fonti rinnovabili, la Regione Emilia Romagna paga un gap rispetto ad altri territori. È infatti fanalino di coda per incidenza di energia rinnovabili, secondo le statistiche di Terna relative al 2013: “A fronte di un fabbisogno di 28 TWh, solo 3,8 TWh (ovvero il 13,5%) sono state prodotti da fonti rinnovabili”, riporta Legambiente.

L’associazione critica le parole di Gnassi, ma evidenzia anche che la sua posizione di opposizione, come membro del Pd, va in direzione opposta a quello che sta facendo l’amministrazione regionale, sempre a marchio Pd: “Sta per pubblicare la propria legge Aree Idonee che si occuperà di definire i criteri per la scelta dei luoghi nei quali gli impianti rinnovabili si possono realizzare”

La regione Emilia Romagna, con la delibera di giunta 581-2022, ha dichiarato infatti di voler identificare, settore per settore, le migliori politiche e azioni da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi affermati nel Patto per il Lavoro e per il Clima, passare al 100% di soddisfacimento dei propri consumi energetici con energia rinnovabile entro il 2035. Così, evidenzia Legambiente, “la delibera prevede la definizione di obiettivi intermedi da raggiungere a livello regionale, sia complessivamente sia per ciascun ambito settoriale”.

Legambiente dunque non comprende la posizione di Gnassi: priorità è contrastare il cambiamento climatico, che incide pesantemente sul paesaggio e sugli equilibri della natura: “Lo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi sta modificando inevitabilmente l’aspetto della principale catena montuosa italiana, così come, senza andare troppo lontano da Rimini, le alluvioni del 2023 e 2024 hanno modificato drammaticamente la morfologia del nostro Appennino”, evidenzia l’associazione.

“Eppure, nonostante gli effetti del cambiamento climatico siano sotto gli occhi di tutti, assistiamo alla continua opposizione di politici e amministratori locali al processo di decarbonizzazione che richiede anche la produzione di energia da rinnovabili sul territorio regionale – attacca l’associazione – . Pannelli fotovoltaici e impianti eolici continuano ad essere identificati come madre di tutti i mali, quando invece si tratta della soluzione più efficace per evitare un peggioramento del riscaldamento globale e quindi l’ulteriore compromissione del nostro territorio”.

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