Qualcosa si nasconde nelle sue mura | La Rocca Sforzesca di Dozza e il suo lato mai raccontato
Scopri la Rocca Sforzesca di Dozza, tra misteri, prigioni segrete e degustazioni di vini pregiati nel cuore dell'Emilia-Romagna.

Nelle colline bolognesi, a meno di 40 km da Bologna, sorge Dozza, uno dei borghi più affascinanti dell'Emilia-Romagna. Dominato dalla maestosa Rocca Sforzesca, questo castello medievale non è solo un monumento storico, ma un luogo intriso di misteri, leggende e curiosità che affascinano visitatori da tutto il mondo.
Un viaggio tra storia e misteri
La Rocca Sforzesca di Dozza, costruita nel XIII secolo, ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli. Nel XV secolo, Caterina Sforza, una delle figure più emblematiche del Rinascimento italiano, la trasformò in una fortezza militare, dotandola di torri imponenti e un profondo fossato . Successivamente, la famiglia Campeggi la convertì in una residenza nobiliare, arricchendola con arredi pregiati e opere d'arte.
Ma la Rocca non è solo storia: al suo interno si celano prigioni e un enigmatico pozzo a rasoio, così chiamato per la sua forma affilata e le leggende che lo circondano . Si narra che questo pozzo fosse utilizzato per eliminare segretamente i nemici, gettandoli al suo interno. Le sue pareti strette e taglienti avrebbero reso impossibile la risalita, condannando chi vi cadeva a una fine certa.

Un museo tra arte e vino
Oggi, la Rocca ospita un museo che permette ai visitatori di esplorare le sue stanze storiche, ammirare arredi originali e scoprire le storie delle famiglie che vi hanno abitato . Ma non è tutto: nelle sue cantine si trova l'Enoteca Regionale dell'Emilia-Romagna, dove è possibile degustare oltre 800 etichette di vini locali, tra cui l'Albana, il Sangiovese e il Pignoletto.
Curiosità
Durante alcune indagini paranormali condotte nella Rocca, sono stati registrati fenomeni inspiegabili, come suoni misteriosi e variazioni di temperatura improvvise. Questi eventi hanno alimentato le leggende su presenze spettrali che ancora oggi abitano il castello.