Qualità della vita, indagine del Sole 24 Ore: Rimini scende al 51esimo posto

L'indagine del quotidiano economico conferma il primato riminese per "Indice della criminalità". Buoni risultati per la cultura: la provincia ha una importante presenza di librerie

A cura di Grazia Antonioli Redazione
04 dicembre 2023 09:55
Qualità della vita, indagine del Sole 24 Ore: Rimini scende al 51esimo posto -
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E’ Udine la città in cui si vive meglio in Italia. A incoronare la provincia friulana è la 34esima edizione dell‘indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, i cui risultati sono stati pubblicati sul quotidiano. E’ la prima volta che la provincia di Udine sale sul gradino più alto, entrando così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione, dopo essersi piazzata tra le prime dieci solamente tre volte dal 1990 a oggi. Suonano più come delle conferme, invece, il secondo e il terzo posto di Bologna, vincitrice dell’edizione 2022, e Trento. Bergamo (quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia) sale al quinto posto.

Rimini al 51esimo posto

Nella classifica generale la provincia di Rimini occupa il 51esimo posto, in calo rispetto al rilevamento dello scorso anno dove occupava il 46esimo posto, e conferma il podio per “indice della criminalità“: è infatti al secondo posto.
Approfondendo la sezione “Giustizia e sicurezza” Rimini è prima in classifica per “Rapine in esercizi commerciali” con 13,9 denunce ogni 100mila abitanti; seconda per “furti in esercizi commerciali”; terza per “rapine” (110,9 denunce ogni 100mila abitanti); quarta per “furti con destrezza” (520,6 denunce ogni 100mila abitanti); nona per reati legati agli stupefacenti (75,4 denunce ogni 100mila abitanti) e violenza sessuale (15,7 denunce ogni 100mila abitanti); 14esimo posto per “furti in abitazione”; 15esimo posto per “truffe e frodi informatiche”; 46esima per furti di autovetture.
Rimini è 106esima nella classifica per “indice di criminalità – totale dei delitti denunciati” con 6246 denunce ogni 100mila abitanti.

Un primato: le librerie

La provincia di Rimini è terza della classifica legata alla cultura per presenza di librerie: 12,1 ogni 100mila abitanti.

Rimini è 17esima come “indice di sportività“.

Nella classifica che prende in considerazione “ambiente e servizi” per quanto riguarda le piste ciclabili Rimini è 99esima.

Qui la classifica e gli indicatori

La dichiarazione del presidente della Provincia di Rimini Jamil Sadegholvaad

“Se appena due settimane fa il quotidiano ‘Italia Oggi‘ segnalava la crescita delle province emiliano-romagnole nella qualità della vita (il territorio riminese, ad esempio, guadagnava 16 posizioni rispetto al 2022, collocandosi al 21esimo posto su 107), l’edizione odierna de ‘Il Sole 24 Ore’, sulla base degli stessi indicatori in buona sostanza, dipinge il quadro opposto: 8 delle 9 province in regione perdono terreno comparate allo scorso anno (unica eccezione Modena) e Rimini tra queste, passando dal 46esimo al 51esimo posto. Nulla di inedito visto che è ormai tradizione che le due ricerche, nonostante si fondino su numeri, diano risultati spesso agli antipodi. Più che un commento sulle ricerche, quasi impossibile vista la difformità delle analisi e dei risultati, è più utile concentrarsi su quelli che possono essere trend utili a tentare una fotografia aggiornata della situazione nei 27 Comuni della nostra provincia. Rimaniamo un territorio fondamentalmente vocato al risparmio (20esimo posto nell’indicatore dei depositi bancari delle famiglie consumatrici) ma, a causa probabilmente della crisi pandemica che si è abbattuta per quasi 3 anni soprattutto sull’industria trainante, che è il turismo, abbiamo cominciato a intaccare quel gruzzolo, con una variazione in negativo dell’8,1 per cento tra 2022 e 2023. Resta attivo il saldo tra imprese nuove e fallite (rispettivamente 13esimo e 41esimo posto) mentre è basso il tasso di imprenditorialità under 35 (99esimi). Sul fronte del benessere di vita, la provincia di Rimini è tra quelle che garantisce la più alta speranza di vita alla nascita (settima), ha un’alta percentuale di laureati (11esima) andando a ribaltare un dato storico negativo, ma ha un tasso di fecondità e un quoziente di natalità non troppo brillanti (79esima e 63esima). Rimane alta la pagella dell’ecosistema urbano (13esimi assoluti), bene il posizionamento tra le amministrazioni digitali (20esimi), incoraggiante la 12esima posizione per scuole accessibili e il podio (terzo posto) nelle riqualificazioni energetiche. Sul fronte della sicurezza, il punto dolente per la provincia di Rimini in ognuna di queste ricerche da 30 anni a questa parte, rimaniamo agli ultimi posti (106esimi) per reati denunciati ma, come avvertono nella legenda sia Italia Oggi che il Sole 24 Ore, va considerata una maggiore propensione alla denuncia da parte di tutte le province del Centro-Nord (si collocano tutte oltre la 90esima posizione) a cui aggiungiamo per quanto riguarda il nostro territorio l’incidenza dei flussi turistici che, se considerato, cambierebbe e non di poco questo dato. Altrettanto tradizionale, dall’altra parte della bilancia, l’indicatore ‘Cultura e Tempo Libero’ che ci vede risalire alla terza posizione finale grazie al quarto posto per ‘offerta culturale’, al terzo per ‘ingressi a spettacoli, al quinto per ‘palestre, piscine e stabilimenti termali’, al terzo per ‘librerie’, al 17esimo per ‘indice di sportività’. Anche quest’anno dunque siamo nella norma nella rappresentazione dei 27 Comuni della provincia di Rimini: rimane un territorio sostanzialmente ricco e attrattivo (basti considerare, in negativo, le altissime posizioni per prezzo medio  di vendita delle case e dei canoni medi di locazione) ma in cui la crisi del Covid non ha ancora cessato la sua onda lunga, costringendo le famiglie a intaccare i risparmi, a dimostrazione indiretta di quanto la filiera turistica ancora pesi per la nostra area. Sicurezza e tempo libero sono due conferme, in senso opposto. Sul primo, al di là della evidente distorsione statistica, occorre per l’ennesima volta rimarcare come, dopo 30 anni anche di queste ricerche dai risultati sempre uguali, non vi sia mai stato da parte dello Stato italiano l’adeguamento degli organici di polizia e delle relative dotazioni strutturali necessario e richiesto a più voci e da qualunque Governo locale. Se è vero che nel 1997, un quarto di secolo fa, i reati denunciati nella nostra provincia furono 29.657 mentre nel 2022 lo stesso dato si è fermato a 21.118 ed erano ancora 24.681 nel 2012, resta lì sul tappeto l’evidenza di un potenziamento concreto delle strutture e degli organici delle forze dell’ordine nelle aree attrattive e ad altissima intensità turistica su cui oggi, a seguito della pandemia, si riversano con progressività crescente ulteriori criticità sociali. Sul fronte della cultura v’è la dimostrazione che la candidatura a Capitale Italiana 2026 non è dovuta tanto o solo al potenziamento dei presidi culturali pubblici, ma a una partecipazione davvero diffusa della fruizione culturale da parte dei residenti. Detto tutto questo, rimane fermo l’assunto iniziale: prendiamo queste classifiche, nel bene e nel male, per quello che sono. Contraddizioni tra loro comprese.”.

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