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Questo luogo racconta una storia inaspettata | Un’epoca misteriosa da scoprire a Montecuccolo

Castello di Montecuccolo: storia medievale, museo tematico, aceto balsamico ultra-altitude e feste rinascimentali.

A cura di Redazione
10 luglio 2025 18:00
Questo luogo racconta una storia inaspettata | Un’epoca misteriosa da scoprire a Montecuccolo - Foto: Valter Turchi/Wikipedia
Foto: Valter Turchi/Wikipedia
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Nel cuore dell’Appennino modenese, a pochi chilometri da Pavullo nel Frignano, sorge il maestoso Castello di Montecuccolo. Incastonato a 873 m, questo complesso medievale è stato la dimora della potente famiglia dei Montecuccoli e ha assistito a epoche di splendore, decadimento e rinascita. La sua architettura — con mastio, torri, tre cerchie murarie e un borgo attorno alla chiesa di San Lorenzo (1469) — riflette la struttura difensiva tipica del tempo.

Tra strategia bizantina e guerra napoleonica

Fin dal VII‑VIII secolo, il colle era sede di presidio bizantino contro i Longobardi, divenendo poi centro feudale grazie alla famiglia “Da Montecuccolo”, insediata dal 1027. Nei secoli successivi, il castello fu ampliato fino al XV‑XVI secolo, mentre la torre del mastio conserva ancora la scala a chiocciola originale. La fortezza fu saccheggiata dai francesi nel 1799 e cadde nell’abbandono fino al salvataggio operato dal Comune nel 1961, per un restauro compiuto tra il 1977 e il 2009.

Patrimonio culturale oggi

Oggi il castello ospita il Centro Museale Montecuccolo (CeM), con collezioni dedicate al territorio, arte e natura, oltre al Museo Raimondo Montecuccoli, stratega rinomato nato tra le sue mura nel 1609. Ha sede anche la cella di aceto balsamico più alta del mondo, posta nella Torre del Trebbo a 873 m di altitudine. Nel borgo medievale annesso è visitabile la chiesa di San Lorenzo, accanto a case originali del borgo e alla piccola prigione affrescata dai graffiti dei detenuti.

Curiosità

Ogni anno, a fine luglio, si svolge una festa rinascimentale: la Corte ospita sbandieratori, lettura dei tarocchi, esibizioni, un mulino dei gufi e il mastro acetaio in azione, riportando in vita l’atmosfera del passato.

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