Raffica di furti di bici in zona mare, Angelini: "Si usino le telecamere per scoprire i colpevoli"
Il consigliere del movimento 3V Matteo Angelini ha presentato un'interrogazione riguardante il sistema di videosorveglianza cittadino

Il consigliere comunale del movimento 3V Matteo Angelini ha presentato un'interrogazione al consiglio comunale di Rimini, con due quesiti riguardanti il sistema di videosorveglianza cittadino.
Nel primo, Angelini cita le diverse segnalazioni su numerosi furti di biciclette avvenuti in questi giorni nella zona mare: "Nelle zone coperte dalle telecamere, le persone che hanno subito questi furti, a fronte di denuncia hanno effettivamente la possibilità di avvalersi delle immagini per tentare di venire a capo dell'avvenimento?", chiede il consigliere, che aggiunge: "Comprendo che sicuramente il furto di una bicicletta possa essere considerato un reato di carattere minore rispetto ad altre situazioni ben più gravi, ma capisco anche il cittadino che volente o nolente sposa à la mobilità sostenibile per raggiungere il mare e magari si vede sottratta una bicicletta elettrica da migliaia di euro nonostante queste vengano incatenate".
Il secondo quesito riguarda le telecamere Ocr (quelle che rilevano le targhe), Angelini aveva chiesto se "sarebbero mai state impiegate per rilevare il transito dei veicoli in base alla classificazione Euro 1, 2, 3, 4, 5 o 6". Come noto, nel Comune di Rimini in caso di pm10 sopra i limiti, scattano misure emergenziali, tra cui il divieto di circolazione dei Diesel, in determinate aree e fasce orarie, con classificazione inferiore all'Euro 6.
"La risposta dell'assessore Morolli - dice Angelini - era stata negativa, ovvero che non sarebbero state impiegate per questo utilizzo". Ad ogni modo Angelini chiede un ulteriore chiarimento: per le infrazioni rilevate dal dispositivo, è necessario l'accertamento diretto (la pattuglia a breve distanza ferma il veicolo e contesta la sanzione) oppure se i verbali possano essere trasmessi direttamente a domicilio.