Riccione 1926, cinque giocatori al corso per arbitri: "Un'opportunità di crescita"

Il corso da arbitro della FIgc Emilia Romagna promuove la formazione di calciatori e dirigenti come arbitri

A cura di Redazione
20 marzo 2025 12:36
Riccione 1926, cinque giocatori al corso per arbitri: "Un'opportunità di crescita" - Hassler, Cesarini e Tamai
Hassler, Cesarini e Tamai
Condividi

Il Settore Giovanile e Scolastico della Figc Emilia Romagna ha organizzato un corso regionale di dirigente arbitro, rivolto a dirigenti e a giocatori di prima squadra, juniores e allievi.

Una bella opportunità che permetterà a calciatori e dirigenti di vestire i panni di arbitro nelle partite del settore giovanile durante i tornei che si svolgono in alcuni weekend o festività, eventi che portano a Riccione e su tutto il territorio tanti partecipanti da tutta Italia e nei quali spesso si verifica una criticità nel reperimento di arbitri. Un modo intelligente di fare squadra per garantire la possibilità di giocare numerose partite ufficiali.

Il Riccione Calcio 1926 ha aderito all’iniziativa con diversi tesserati, tra cui tre giocatori della prima squadra: Filippo Tamai, Giovanni Cesarini e Luca Hassler, a cui si sono aggiunti due giocatori della Juniores, Matias Bastianini e Gabriel Clase Santos.

Santos e Bastianini
Santos e Bastianini

“Dopo aver partecipato al convegno Educhiamoli nella crescita, organizzato dal Sassuolo Calcio all’interno del progetto Generazione S, che ci ha dato l’opportunità di confrontarci con l’ex arbitro internazionale Daniele Orsato, ci è sembrato naturale aderire e incentivare la partecipazione a questo corso – puntualizza Francesco Cesarini, dg del Riccione Calcio 1926 –. Per tutti i nostri tesserati è una grande opportunità di crescita, che consente di comprendere, attraverso l’esperienza diretta, le difficoltà del ruolo di arbitro e di rendersi conto di quanto sia naturale la possibilità di incorrere in un errore tecnico o di valutazione di un fallo, esattamente come può accadere con un goal sbagliato o un errore difensivo”.

Siamo convinti – conclude Cesarini – che tutto questo possa contribuire a creare un clima di collaborazione e rispetto reciproco tra giocatori e arbitri, favorendo una maggiore cultura sportiva in campo.”

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Altarimini