Riccione, la sindaca non ci sta: “La città non è in mano a bande né in crisi turistica”
Angelini cita i dati della Prefettura e i dati Istat su sicurezza e turismo

L'amministrazione comunale di Riccione respinge quella che definisce una narrazione finalizzata a descrivere la Perla Verde "come una città quotidianamente preda di bande di teppisti, svuotata dai turisti e abbandonata a se stessa". Tra forze politiche riccionesi di opposizione e social network, si parla di Riccione come città con reati in clamoroso aumento e turismo in vertiginoso calo. "Si rischia di vivere con la paura addosso, condizionati da un’insicurezza percepita che porta a modificare i propri comportamenti, oppure di credere di trovarsi in una crisi irreversibile del turismo, arrivando magari a compiere scelte antieconomiche", evidenzia la sindaca di Riccione Daniela Angelini, che decide di replicare, citando i dati ufficiali.
"I numeri diffusi dalla Prefettura di Rimini dicono che nei primi sei mesi dell’anno i reati a Riccione sono diminuiti del 3,22% rispetto allo stesso periodo del 2024, e che nelle zone più sensibili i reati predatori come furti e rapine si sono ridotti del 16%. Non esiste un’emergenza sicurezza né il fenomeno delle cosiddette baby gang", evidenzia la sindaca. Che passa poi ai dati del turismo: "Da gennaio a maggio abbiamo registrato 643.132 pernottamenti, in crescita dell’1,1% sullo stesso periodo del 2024. Maggio, quando abbiamo avviato la nostra campagna promozionale sui media nazionali, ha segnato un +10,2% complessivo. E i primi dati ufficiosi su giugno confermano comunque una buona tendenza. La sfida, ora, quella vera, sarà giocata nei mesi clou dell’estate. Non abbiamo ancora vinto la Champions del turismo, per carità, e dobbiamo esserne consapevoli, ma non siamo neppure sprofondati in serie Z".
Ad ogni modo, argomenta la sindaca, "sia sul fronte della sicurezza, sia su quello del turismo, il ruolo dell’amministrazione comunale sia certamente importante ma oggettivamente marginale rispetto a quello di altri fattori. La differenza nella sicurezza la fanno le forze dell’ordine, mentre la differenza nel turismo la fa soprattutto l’offerta privata". L’amministrazione può quindi "supportare, arricchire, completare, rendendo Riccione più bella e attrattiva, come stiamo facendo con i grandi interventi di rigenerazione urbana da viale Ceccarini al porto, al nuovo Lungomare del Sole, fino a un robusto piano di promozione nazionale e internazionale e a un palinsesto di eventi di qualità".
Ma la prima cittadina respinge anche "il gioco politico di mettere sotto processo l'amministrazione comunale". Angelini cita una riflessione via social di Francesco Cesarini, presidente della Famija Arciunesa, che ha invitato a "fare una bella passeggiata di almeno un paio d’ore sul nostro lungomare, con gli occhi sgranati e soprattutto le orecchie ben aperte, per rubare le conversazioni dei nostri ospiti sulla nostra città". Dice Cesarini: "A volte ci si potrebbe convincere che Riccione sia solo quella fatta di astio, lamentele e rabbia che si legge nel mondo parallelo digitale. Ma la verità è che l’ospitalità che quando serve sa diventare tolleranza e inclusione è il vero patrimonio di questa terra, dove la gente dopo due ore si sente a casa”. "E ha ragione quando dice che Riccione è il luogo dove tanti di noi vorrebbero rinascere se potessero scegliere. Non dimentichiamocelo", aggiunge Angelini.