Riccione Paese, Stefano Paolini FdI: "La sindaca Daniela Angelini vuole allungare i tempi”
Occorre una soluzione intermedia che concili la sicurezza e la vivibilità

“La risposta che il sindaco Daniela Angelini ha dato alla mia interpellanza su Riccione Paese mi trova assolutamente insoddisfatto”, dice, accusando la maggioranza di ignorare le richieste urgenti dei cittadini e dei commercianti della zona. “A fronte delle impellenti necessità più volte ribadite soprattutto dai commercianti, che hanno anche promosso una raccolta di firme, la Angelini si rifugia in un coacervo di parole, di impegni e di promesse che hanno un unico fine: allungare i tempi.”
Secondo Paolini, la situazione non consente ulteriori ritardi. “I tempi non sono più procrastinabili,” ha ribadito, manifestando la propria contrarietà all’idea dell’isola pedonale che, a suo dire, danneggerebbe le piccole attività locali a favore delle grandi catene commerciali, in particolare quelle legate al marchio Coop. “Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà all’isola pedonale, provvedimento che sarebbe una mazzata per tutte le piccole attività come botteghe artigiani ed alimentari a favore del grande commercio a marchio Coop che, se non andiamo errati, è un pilastro delle politiche di settore del Pd e dei governi di sinistra.”
La proposta mira a trovare una soluzione intermedia che concili la sicurezza e la vivibilità del quartiere con le esigenze economiche dei piccoli imprenditori. “Noi insistiamo, anche per risolvere i problemi di sicurezza che più volte si sono manifestati, sulla possibilità di installare dei dissuasori dalle ore 20 alle ore 6 del mattino successivo, in piazza dell’Unità in viale Diaz da una parte e all’altezza della chiesa in corso Fratelli Cervi dall’altra” ha spiegato. “Facendo così in modo di limitare l’accesso alle auto in quella fascia oraria fungendo da deterrente anche a spaccate e atti vandalici nelle ore notturne”.
Paolini non si limita a criticare:”Imporre alternative deleterie ad una realtà storica ed importante come Paese avrebbe come unica conseguenza l’aumento del malessere economico e la perdita di certezze di tanti riccionesi incapaci di far sentire la propria voce in un palazzo blindato e ormai non più accessibile alla comunità” conclude.