Rimini, albergatore chiede un cambio di passo: "Trasformare alberghi in alloggi, servizio pubblico gratuito"
L'albergatore Daniele Ciavatti propone soluzioni per rivitalizzare Rimini, inclusi alloggi accessibili e trasporto pubblico


L’albergatore Daniele Ciavatti interviene nel dibattito sul futuro dell’offerta turistica di Rimini e sulla riqualificazione alberghiera, temi di cui si è occupato l’ultimo Consiglio Comunale.
Ciavatti, premessa la necessità di tenere conto della sostenibilità ambientale (una struttura più efficiente dal punto di vista energetico permette una riduzione dei consumi e quindi un calo delle bollette), si sofferma anzitutto sul boom degli affitti brevi, che ha reso “impossibile trovare case a prezzi accessibili per famiglie e lavoratori”.
I canoni di affitto, nelle località turistiche, hanno registrato rincari dal 40 al 60%, secondo dati Istat.
Nel contempo a Rimini “molte zone comprese tra il mare e la ferrovia sono ormai semi-deserte per gran parte dell’anno, causando la chiusura di negozi e attività locali”. Secondo Confcommercio, la diminuzione è del 35% negli ultimi 10 anni: “Per rendere nuovamente attrattiva Rimini, occorre invertire questa tendenza e riportare residenti e attività economiche nelle aree turistiche. Un quartiere vivo tutto l’anno è un valore aggiunto per chi visita la città, e non solo per chi ci vive”.
E qui Ciavatta distingue la propria opinione da quella del sindaco Jamil Sadegholvaad, invitando a considerare la riconversione degli alberghi dismessi in alloggi accessibili.
“Con un vincolo sociale – dice – per un periodo minimo di 10 anni, questi immobili dovrebbero essere dati in gestione a un’agenzia comunale della casa, con affitti calmierati per famiglie e lavoratori in difficoltà”.
L’albergatore sottolinea che un modello simile sia stato adottato a Barcellona, con il recupero di 250 edifici dismessi trasformati in case popolari e studentati. “Tre i risultati fondamentali ottenuti: maggiore disponibilità di alloggi a prezzi accessibili; rilancio del commercio locale grazie a una popolazione stabile; stop alla cementificazione e recupero del patrimonio esistente”.
Rimini, il futuro tra alberghi e trasporto pubblicoPiù persone residenti in zone che necessitano di alloggi e che registrano un netto calo delle attività per ridare vita al tessuto economico sociale: è dunque il primo suggerimento dell’albergatore, che si sofferma poi sul tema della mobilità, invitando l’amministrazione a potenziare il trasporto pubblico attraverso gli incassi della tassa di soggiorno.
“Una città soffocata dal traffico non è attrattiva né per i turisti né per i residenti, oltre a essere causa di gravi problemi di salute pubblica. Traffico e la scarsa qualità dell’aria incidono negativamente sull’economia locale: chi è in cattiva salute lavora meno, genera meno reddito e aumenta i costi della sanità pubblica”, sottolinea Ciavatti.
L’albergatore chiede una riduzione del traffico privato nelle zone a maggiore vocazione turistica proprio con un servizio di trasporto pubblico efficiente e gratuito “sul modello di Tallini, in Estonia, dove la gratuità del trasporto pubblico ha ridotto l’uso delle auto private del +25% in soli tre anni oltre ad aumentare del 10% l’afflusso turistico grazie a questa misura”.
Trasporto pubblico gratuito e meno auto nella fascia di pregio della città (quella a ridosso del mare), trasformazione degli alberghi della fascia tra mare e ferrovia in alloggi per poter ripopolare quelle zone più in difficoltà, una riqualificazione alberghiera nel rispetto dei principi di sostenibilità: questo il piano suggerito dall’albergatore riminese.
“Continuare a trascurare questi aspetti significa adottare soluzioni di corto respiro, che non risolvono i problemi strutturali della città. Se Rimini vuole davvero essere una meta turistica di qualità nel futuro, deve partire da qui: più efficienza, più inclusione e un modello di sviluppo sostenibile per tutti”, chiosa l’albergatore.