Rimini Autismo: “Morso studentessa non fu violenza gratuita, inclusione scolastica insufficiente"

L’associazione: “Assenza di protocolli, personale non formato e continui cambi hanno generato una situazione di disagio per la studentessa"

A cura di Redazione
08 luglio 2025 12:12
Rimini Autismo: “Morso studentessa non fu violenza gratuita, inclusione scolastica insufficiente" - Scuola (foto di repertorio)
Scuola (foto di repertorio)
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Rimini Autismo, in una nota, interviene in merito alla vicenda della professoressa di un liceo riminese, che al Corriere Romagna (notizia poi riportata dal nostro portale) ha raccontato di essere stata aggredita e morsa, tre anni fa, da una studentessa autistica e di essere ancora in attesa di un risarcimento (il morso le ha provocato una cicatrice).

I fatti, riferisce Rimini Autismo, sono ben noto ai servizi socio sanitari. "L'episodio in questione non rappresenta un caso di violenza gratuita da parte di una studentessa autistica, ma il tragico esito di una serie di inadeguatezze del sistema di supporto nella gestione dell'inclusione scolastica".

Rimini Autismo precisa che la ragazza si trovava "fuori  dalla classe in compagnia dell’insegnante di sostegno quando è intervenuta la docente, insegnante di classe". Rimini Autismo evidenzia: "Intervenuta senza adottare le tutele e i protocolli specifici indicati dagli specialisti in presenza di comportamenti problematici".

L’associazione sottolinea anche "il livello di disagio raggiunto dalla ragazza in ambiente scolastico, dovuto all’organizzazione del sistema scolastico che permette l’inserimento di insegnanti di sostegno e personale educativo non specificamente formato, personale che cambia continuamente più volte anche nello stesso anno scolastico". 

La conferma di tale analisi risiede nel fatto che "la studentessa, obbligata al ritiro scolastico, oggi ha ripreso la sua vita e serenità e riceve spesso la visita dei compagni di scuola che, finalmente, trovano una ragazza radicalmente diversa. E questo dato inequivocabile dimostra che il problema non risiede nella condizione di autismo, ma nell'ambiente educativo".

"Ora, a quasi tre anni di distanza, la narrazione proposta dall’insegnante,  evidentemente finalizzata a ottenere un risarcimento, diritto che l’associazione Rimini Autismo riconosce pienamente nei confronti dell’Istituto scolastico, assicurato per tali infortuni, appare profondamente illogica sotto il profilo giuridico, educativo e umano. Presentare la denuncia penale contro una ragazza autistica come un normale strumento di pressione verso la famiglia e la scuola, costringendo la famiglia a difendersi in un procedimento penale, nonostante si tratti di una persona chiaramente non imputabile, non appare così normale”, attacca Rimini Autismo.

Come anche evidenziato dal Centro Autismo, "mai un episodio di denuncia di un ragazzo con tale grave disabilità, si era verificato sul nostro territorio e, ovviamente, il Tribunale ha ritenuto non imputabile la studentessa per assenza di ogni intenzionalità".

Una tale sensazionalistica narrazione, sulle prime pagine dei giornali, alimenta pericolosi stereotipi e ha amaramente risvegliato le numerose famiglie dell’associazione Riminiautismo che lottano da anni per l'inclusione scolastica 

Rimini Autismo denuncia con fermezza "che è scientificamente scorretto presentare l'autismo come fattore di rischio per comportamenti violenti e chiede una corretta esposizione dei fatti che non alimenti stereotipi pericolosi e discriminatori nei confronti delle persone autistiche".

"La ricerca scientifica internazionale dimostra chiaramente - argomenta la nota -  che l’autismo non è associato a comportamenti violenti; le persone autistiche sono molto più spesso vittime che responsabili di episodi di violenza e bullismo; i comportamenti problematici possono essere prevenuti e sono gestibili se c'è adeguata formazione e supporto".

L'episodio, prosegue RImini Autismo, evidenzia "l'urgente necessità di investire nella formazione specifica del personale scolastico, cosa che l’Associazione sta già facendo da diversi anni, perché il diritto all'inclusione scolastica delle persone autistiche non può essere messo in discussione a causa di esposizioni fuorvianti che trasformano carenze strutturali in stigmatizzazione delle persone con disabilità".

"Ogni studente, indipendentemente dalle sue caratteristiche neurologiche, ha diritto a: un ambiente educativo sicuro e adeguato, personale formato e competente; protocolli di gestione delle situazioni di crisi. E soprattutto rispetto della propria dignità e dei propri diritti", chiosa l'associazione.


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