Rimini, il Comune non arretra su via Feleto: case a rischio concreto di demolizione
Il caso delle abitazioni di via Feleto in consiglio comunale, l'assessore Bragagni: "No volontà punitiva ma vogliamo chiudere questo contenzioso

Nel consiglio comunale di ieri (martedì 15 aprile) è stata discussa un’interrogazione del consigliere leghista Matteo Zoccarato in merito alla situazione delle abitazioni di via Feleto, oggetto di un contenzioso tra privati cittadini e l’amministrazione comunale. I giudici hanno dato ragione a palazzo Garampi e ora le abitazioni, costruite su terreni agricoli, rischiano di essere demolite.
In consiglio comunale l’assessore Bragagni ha subito precisato: “La sentenza della Cassazione, pur essendo di particolare rilievo, ha sancito un principio di diritto, ma ha rinviato la questione alla Corte d’Appello per la trattazione del merito. Dunque, non si può ancora parlare di una parola definitiva sulla vicenda giudiziaria”. Ma Bragagni ha evidenziato quanto la sentenza della Cassazione stabilisca principi giuridici vincolanti.
L’amministrazione comunale, precisa Bragagni, non ha volontà punitiva, ma vuole “tutelare l’intera collettività e garantire il rispetto del principio di legalità, trattandosi di una lottizzazione abusiva”.
“È noto che alcune persone hanno acquistato gli immobili in buona fede, ma resta il fatto che l’origine di tutto è un abuso edilizio. È importante ricordare che il procedimento ha visto, sin dall’inizio, l’emissione di un provvedimento con cui si ordinava al proprietario originario la sospensione della lottizzazione, cui sono poi seguite trasformazioni fisiche, tra cui opere edilizie e opere di urbanizzazione. La lottizzazione abusiva, secondo la normativa vigente, è un illecito permanente“, evidenzia.
La sanatoria di un singolo manufatto, prosegue, “non incide sulla valutazione complessiva dell’abuso, indipendentemente dall’esito del contenzioso civile”.
Per quanto riguarda la possibilità di sanatoria, “oltre a richiedere una variante urbanistica, allo stato attuale, secondo l’art. 36 del DPR 380/2001 e alla luce delle modifiche introdotte dal cosiddetto Decreto Salva Casa voluto dal Governo, non è possibile regolarizzare interventi di nuova costruzione come quelli oggetto della presente controversia, poiché non conformi alla normativa vigente al momento della loro realizzazione”.
Parole che sembrano una pietra tombale sulle speranze dei cittadini di via Feleto: “L’obiettivo dell’amministrazione è giungere finalmente a una parola definitiva su questo contenzioso nell’interesse della collettività e al fine di dare coerenza ai procedimenti in corso”.