Rimini, lotta ai furbetti dell'Imu: 30 controlli e un milione di tasse evase recuperato

Altre 20 posizioni sono sottoposte a verifiche

A cura di Riccardo Giannini Redazione
11 novembre 2025 10:31
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Circa un milione di euro di Imu recuperati dal Comune di Rimini, nel 2025, attraverso la perequazione catastale. Il dato, spiega l'amministrazione comunale, "è il frutto della nuova attività condotta dal Settore tributi che ha come obiettivo quello di individuare e far regolarizzare le anomalie riscontrate nello stato di fatto dei fabbricati rispetto al loro corretto accatastamento nella banca dati dell’Agenzia delle entrate (Catasto)". 

Gli uffici comunali, attraverso un soggetto esterno specializzato, hanno avviato una verifica sull’accatastamento degli immobili, con l’obiettivo di controllare in particolare quelle situazioni in cui la classificazione catastale non è coerente o adeguata all’immobile a seguito di variazioni o interventi edilizi. In caso di riscontro di irregolarità, è previsto l'intervento attraverso un dispositivo normativo (comma 336, legge 30 dicembre 2004, art. 311), con un invito al cittadino a regolarizzarsi spontaneamente. In caso di inadempienza scatta la segnalazione al Catasto, che interviene in surroga, attribuendo d’ufficio la rendita corretta con l’applicazione di costi e sanzioni.

Nel 2025 sono state 30 le posizioni su cui sono state condotte le verifiche, mentre venti sono ad oggi in fase di controllo e riguardano in particolare attività produttive e imprese ricettive. L’adeguamento catastale degli immobili successivo all’attività di controllo, insieme al recupero di imposta legato alle anomalie simili in tema di aree edificabili, ha permesso all’Amministrazione di recuperare Imu aggiuntiva non versata pari a circa un milione di euro. Risorse dovute e recuperate che rientrano nella meticolosa attività di controllo e emersione dei tributi e canoni spettanti non versati che per il 2025 si stima pari a quasi 10 milioni di euro. I dati assestati per l’anno in corso (la previsione aggiornata) vede infatti il recupero di 5,6 milioni di Imu, 2,5 milioni di Tari, 580 mila euro per l’imposta di soggiorno e 250 mila euro di Cup (Canone unico patrimoniale).

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