Rimini, raccolta legname nei corsi d’acqua: autorizzazione estesa fino al 2025
L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale proroga l’autorizzazione per i privati: ecco le regole da seguire


Il settore Ambiente del Comune di Rimini informa che viene estesa a tutto il 2025 l’autorizzazione da parte dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile a raccogliere il legname caduto in alveo o trasportato nei pressi delle sponde in aree demaniali, da parte dei privati nei corsi d’acqua del reticolo emiliano-romagnolo.
Si tratta di un’attività che affianca e non sostituisce in alcun modo la pulizia degli alvei che resta in capo alla Regione, ma rappresenta la possibilità per i privati cittadini di raccogliere manualmente, per soli usi personali e domestici, materiale vegetale a uso privato nei corsi d’acqua dell’Emilia-Romagna, ad esclusione dei tratti arginati.
Anche per tutto il 2025, dunque, la Regione dà il via libera per chiunque di procedere al prelievo del legname caduto in alveo o trasportato in prossimità delle sponde in aree demaniali nell’ambito dei bacini idrografici dei seguenti corsi d’acqua: fiume Conca, torrente Marano, rio Melo, torrente Ventena, torrente Tavollo, fiume Marecchia, torrente Ausa, fiume Uso e dei loro affluenti e rii minori.
I prelievi sono consentiti fino a 250 quintali all’anno per l’autoconsumo e senza scopo di lucro. Per procedere è necessaria una comunicazione scritta alla sede dell’Ufficio territoriale di Protezione Civile (Rimini – Via Rosaspina, 7 – 47923 Rimini oppure via email) e per conoscenza ad ARPAE – Servizio Autorizzazioni e Concessioni e al Comune interessato. Per la comunicazione va utilizzato il modulo che si trova anche sul sito del comune di Rimini.
L’attività può essere svolta con l’ausilio di mezzi di trasporto utilizzando esclusivamente la viabilità e gli accessi già presenti, senza comportare modifiche o alterazioni dello stato dei luoghi e, comunque, senza accedere all’alveo con mezzi a motore. Infine, il materiale prelevato (ramaglie, ceppaie e radici già asportate dalla corrente, ecc.) deve venire allontanato dall’alveo, trasportato in luogo idoneo e adeguatamente gestito.