Rimini: pala elicottero contro auto, muore 22enne
[media id="738"]Un’esercitazione fatta mille volte, la simulazione di un check point in un teatro di guerra. Eppure é stata fatale a Fabio Di Giovanni, caporalmaggiore del settimo reggimento dell’avia...

Un’esercitazione fatta mille volte, la simulazione di un check point in un teatro di guerra. Eppure é stata fatale a Fabio Di Giovanni, caporalmaggiore del settimo reggimento dell’aviazione dell’esercito ‘Vega’. Il fuoristrada dove si trovava è infatti stato urtato da una pala di un’elicottero Mangusta, non lasciando scampo al giovane militare. L’esercitazione, in programma nella mattina all’aeroporto militare di Rimini, è una delle più classiche che l’aviazione dell’esercito fa per preparasi alle missioni all’estero. Una colonna di cinque automezzi viene ‘affrontata’ da due elicotteri: il primo la blocca intimando l’alt, l’altro la sorvola per controllarla. Poco dopo le 11, è stata proprio la manovra di sorvolo e controllo, culminata con una virata di 360 gradi, fatta moltissime volte da piloti con migliaia di ore di volo alle spalle, a diventare un dramma. Per cause in corso di accertamento qualcosa è andato storto e una delle pale del poderoso elicottero da guerra ha urtato la seconda macchina della colonna, il fuoristrada dove viaggiava il caporalmaggiore Di Giovanni. La pala del rotore ha attraversato come una sega circolare l’auto e per il militare, 22 anni, originario della provincia di Teramo, centrato in pieno, non c’é stato scampo. Illeso, ma sotto choc, il suo giovane collega che guidava la macchina e che si è visto passare la pala dell’elicottero a pochi centimetri dalla testa. L’elicottero è immediatamente atterrato e anche i due piloti sono illesi. Nessuna avaria è stata riscontrata nel velivolo. Per cercare di far luce sulle cause che hanno portato alla morte del giovane sono state aperte due inchieste, la prima militare dello Stato maggiore dell’esercito e la seconda della Procura della Repubblica riminese, affidata al Pm Paolo Gengarelli. Il magistrato ha fatto un sopralluogo all’aeroporto ‘Vassura’ di Miramare poco dopo l’incidente, per cercare di ricostruirne la dinamica. L’aeroporto è rimasto chiuso per cinque ore al traffico aereo. Fabio Di Giovanni si era arruolato nel 2005 come volontario in ferma breve, poi aveva, in seguito ad un concorso, prolungato la ferma per quattro anni. Dal gennaio 2007 era a Rimini, con un incarico di radiofonista. Non aveva mai preso parte a missioni all’estero. Il padre e la madre, residenti a di Montegualtieri, frazione di Cermignano (Teramo), sono stati avvisati e sono partiti per Rimini, per essere accolti dal comandante del reggimento e dal generale che guida la brigata ‘Friuli’, che hanno espresso il dolore dei militari e la loro vicinanza alla famiglia. Hanno espresso il loro cordoglio anche i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, il ministro della Difesa Ignazio La Russa e quello del governo ombra del Pd Roberta Pinotti.
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