Roma, migliaia in piazza contro il riarmo europeo
Conte: “Una follia” – Pd, M5S e Avs chiedono lo stop alla cooperazione militare con Israele

Una folla imponente ha attraversato ieri le strade della capitale in occasione del corteo contro il riarmo europeo, promosso da un ampio fronte pacifista. Secondo gli organizzatori, i partecipanti hanno superato quota 100mila. In piazza i leader del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra, con la richiesta unanime di fermare la corsa agli armamenti e la cooperazione militare con Israele.
“Siamo qui per dire che il riarmo è una follia. C'è un popolo, la stragrande maggioranza, che rifiuta questa logica di guerra”, ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo dal palco. Accanto a lui, anche i rappresentanti di Avs, tra cui Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Presenti, a titolo personale, alcuni esponenti del Partito Democratico, sebbene la segretaria Elly Schlein fosse assente per impegni internazionali: si trovava infatti a un vertice dei progressisti europei nei Paesi Bassi. “La piazza contro il riarmo? È un bene che ci sia”, ha commentato il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, aprendo a un dialogo sulle istanze pacifiste.
Parallelamente, un altro corteo, promosso dai movimenti solidali con il popolo palestinese, ha sfilato tra slogan contro il governo Meloni e contro Israele, in segno di protesta contro l’offensiva militare a Gaza.
Nonostante la varietà delle anime presenti, la sinistra si è mostrata compatta in Parlamento: Pd, M5S e Avs hanno presentato una mozione congiunta per chiedere la revoca del memorandum d’intesa con il governo israeliano nel settore della difesa e la sospensione di qualsiasi forma di cooperazione militare. Alla base dell’iniziativa parlamentare, la denuncia dei “crimini contro l’umanità commessi a Gaza” e dei “piani di annessione coloniale della Cisgiordania”.
La manifestazione, pacifica e molto partecipata, ha riportato al centro del dibattito pubblico il tema della politica estera italiana e del ruolo dell’Europa di fronte ai conflitti globali.