Rumore su 'Rimini 4 Gaza', Ausl risponde: 'Non è politica ma difesa dei diritti umanitari'
Dir. Carradori: “Tutela dei diritti umanitari e salvaguardia delle strutture sanitarie nelle zone di guerra”

Botta e risposta tra Lega, che aveva mostrato disapprovazione nei confronti dell’iniziativa ‘Rimini 4 Gaza’, promossa da un gruppo di operatori sanitari dell’ospedale Infermi, e il Direttore Generale dell’Azienda USL della Romagna, Tiziano Carradori. Si erano dissociati da questa iniziativa dal Carroccio, accusando i sanitari di “strumentalizzare” e venir meno ad un “principio deontologico”.
“I professionisti sanitari che hanno promosso l’iniziativa non fanno altro che enfatizzare il dovere di tutelare la vita delle persone e il diritto alle cure anche in ambiente di guerra – spiega il Direttore Carradori – sottolineando con forza che non si può stare in silenzio quando vengono uccisi gli operatori sanitari. La loro morte, infatti, porta con sé anche la morte delle persone ricoverate, prive di assistenza in un ambiente già di per sé precario”. Questo vale per Gaza, per l’Ucraina, per ogni conflitto e per tutte le zone di guerra del mondo senza colore politico.
Le sagome?
Per quanto riguarda l’installazione di sagome che rappresentano gli operatori sanitari caduti in conflitti, questa racchiuderebbe l’importanza di non restare in silenzio di fronte alle violazioni dei diritti umani e agli attacchi alle strutture mediche.
“L’iniziativa, quindi, non ha alcuna valenza politica o di presa di posizione: se così fosse, non sarebbero stati concessi spazi o ospitata la conferenza stampa. Andare oltre l’obiettivo dichiarato, e cioè la tutela dei diritti umanitari e la salvaguardia delle strutture sanitarie nelle zone di conflitto, non sarebbe infatti lecito e accettabile” conclude.