San Marino alla prova Corticella, Deoma: "Rivoluzione invernale? Il mister si girava in panchina e non c'era nessuno"
San Marino oggi al Calbi contro il Corticella, Deoma torna sulla rivoluzione invernale

Il San Marino guarda con rinnovata fiducia al girone di ritorno, dopo la vittoria salvezza in casa dello Zenith Prato. Oggi (domenica 19 gennaio) i Titani affrontano il Corticella al Calbi di Cattolica, nuova “casa” per le partite interne: in caso di vittoria la squadra di Biagioni aggancerebbe in classifica gli avversari, che però ha battuto il Piacenza 4-2 e non perde da tre partite.
Il direttore sportivo Deoma predica prudenza: il San Marino ha dato ottime risposte a Prato, riscattando il pesante k.o. con il Tau, ma le difficoltà rimangono, anche a causa degli infortuni: l’abbondanza sugli esterni offensivi è venuta subito a mancare, Gibiliterra è infatti fermo per una distorsione alla caviglia e Manneh per un problema muscolare.
La proprietà, ma anche Deoma, che rappresenta il vertice dell’area tecnica ed è uomo di fiducia del presidente Montanari, sono fiduciosi, anche se c’è delusione per la prima parte della stagione. “Oggi siamo una squadra, finalmente – dice Deoma – e cerchiamo in ogni partita di fare più punti possibile. Oggi la salvezza sembra un po’ più vicina, ma prima era molto, molto lontana”.
“Il problema è che tolte 4-5 squadre – aggiunge il ds – il San Marino è la squadra che spende di più nel girone D. Nel 2019, con la metà del budget, a Lucca abbiamo vinto lo scudetto”.
Così a dicembre è partita una vera e propria rivoluzione, tenendo d’occhio bilancio e budget, nella piena sintonia tra area tecnica, l’allenatore Biagioni e il suo staff tecnico. Poi c’è chi ha chiesto di partire, Giometti e Mereghetti, i due 2006 più impiegati, fatto che ha costretto Deoma a ripiegare sull’inserimento in rosa di due giovani portieri, Innocenti e Lattisi. In pratica solo il centrocampo è rimasto quello della precedente gestione Bollini, con Toure e Arcopinto ai lati di Haruna, Muro e Sensoli come prime alternative, oltre a Pasa e Miglietta: “Ma la squadra non è formata da tre giocatori: da 22-23”. Così il San Marino ha cercato di rimpolpare il reparto, come in difesa, dove ora ci sono 5 giocatori per 2 maglie: Pasa, Biguzzi, Fabbri, Yakubiv e Tosi.
“Yakubiv è un giocatore forte, ma c’è concorrenza con gli altri. È importante avere gente che possa scendere in campo dal primo minuto o far bene a partita in corso. Il problema è quando non ce li hai: nei primi giorni, il mister si girava in panchina e non c’era nessuno, c’era solo io. Ma ho smesso di giocare da anni”, punge Deoma. Il suo San Marino ha dovuto far fronte anche alla criticità di abbandonare il campo di Acquaviva, disputando due gare a Castiglione di Ravenna e a Budrio, per poi trovare una soluzione definitiva nel Calbi di Cattolica.
“La società fa enormi sacrifici, a tempo dovuto quando sarà affronteremo anche la situazione della disponibilità del campo di Acquaviva. Il San Marino Calcio è dei sammarinesi e questo lo ha detto anche Montanari: sono un gestore“, le parole di Deoma, un sollecito verso federazione e governo sammarinese.