Santarcangelo Festival, Alleanza Civica attacca: "Alterna spettacoli faziosi a quelli di cattivo gusto"

I consiglieri di opposizione: "Come dimenticare l'uomo nudo che urinava davanti a famiglie e bambini?"

A cura di Redazione
02 luglio 2025 12:51
Santarcangelo Festival, Alleanza Civica attacca: "Alterna spettacoli faziosi a quelli di cattivo gusto" - Barnaba Borghini (Alleanza Civica)
Barnaba Borghini (Alleanza Civica)
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Alleanza Civica, il gruppo di consiglieri di opposizione formato da Barnaba Borghini, Gabriele Stanchini e Jenny Dolci, interviene sul tema del "declassamento" del Santarcangelo Festival. Una kermesse di lunga tradizione ma che negli ultimi dieci anni, accusano i consiglieri, è utilizzata strumentalmente per fare "propaganda politica unidirezionale e sganciata dalle reali esigenze della cittadinanza".

Per Allenza Civica, le recenti edizioni hanno alternato spettacoli dai contenuti esageratamente faziosi a quelli di cattivo gusto. "Come dimenticare le provocazioni fine a sé stesse, come l'uomo che urinava nudo davanti a famiglie e bambini? Come scordare gli ecosessuali? Per non parlare degli spettacoli insistentemente pro gender, dell'accanimento dello scorso anno nei confronti della famiglia tramite la promozione della decostruzione della stessa? Una lista che potrebbe continuare per pagine e pagine", sottolineano i consiglieri, che accusano il Pd di non aver mai avuto nulla da eccepire sui contenuti presentati. "Nessuna messa in discussione - scrivono i consiglieri - nessun dibattito interno, solo un’unanime e compatta approvazione. Replicare alle critiche che venivano avanzate, bollandole come censura, ignoranza o, peggio, oscurantismo, rifugiandosi dietro lo slogan retorico sulla libertà di espressione  significa non aver colto minimamente il punto. Il tema centrale, che non abbiamo mai mancato di fare presente, è semplicemente uno: questi spettacoli ideologizzati non si possono e non si devono continuare a finanziare mediante l'utilizzo di soldi pubblici, che ricordiamo provenire dalle tasche di tutti cittadini".

Alleanza Civica mette in discussione anche la fama conquistata dal Festival: "La notorietà acquisita - argomentano i consiglieri - è rimasta in gran parte confinata all’ambiente degli addetti ai lavori, in parte per la cripticità di molti spettacoli, in parte per l’eccessiva chiusura verso contenuti più accessibili al grande pubblico e soprattutto alla comunità locale".

Sul declassamento a livello di punteggio, con conseguente eliminazione dei contributi statali, da parte del Ministero della Cultura, Alleanza Civica sottolinea che lo scandalo non sia l'intervento di oggi, "quanto piuttosto l’aver aspettato così a lungo prima di pretendere trasparenza su ciò che si andava a sostenere economicamente". 

"La verità - attaccano i consiglieri - è che i fondi pubblici non sono dovuti, non sono un diritto. Qualcuno che si era evidentemente abituato a questo automatismo, oggi sarà rimasto un po' frastornato. Forse non farebbero male un po’ di umiltà e realismo".

Alleanza Civica chiede un festival "completamente diverso: spettacoli non scelti sulla base delle simpatie o ideologie politiche, ma per il loro valore artistico, per la loro capacità di emozionare, interrogare, coinvolgere. Un teatro che accoglie, non che divide. Lontani dalla propaganda a senso unico, più vicini alla nostra gente".

"La cultura è un bene di tutti, non un feudo di parte. Chi, come il Sindaco Filippo Sacchetti, dichiara ancora oggi con un perdente orgoglio che il Festival sia deliberatamente politico, forse non ha ancora compreso l'importanza di questo concetto, perché non ha mai considerato l'aspetto culturale come patrimonio della città, bensì come bandiera ideologica di un particolare schieramento politico", chiosano i consiglieri di opposizione.

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