Santarcangelo, ordine del giorno sulla Palestina: parte dell'opposizione lascia l'aula

Le forze di maggioranza: “Sulla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini nessun revisionismo"

A cura di Redazione
02 ottobre 2025 16:30
Santarcangelo, ordine del giorno sulla Palestina: parte dell'opposizione lascia l'aula -
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“Durante la discussione e l’approvazione dell’ordine del giorno sulla Palestina, una parte dell’opposizione ha scelto di abbandonare l’aula. Riteniamo preoccupante che ancora oggi alcune forze politiche facciano fatica a definire questa situazione con il suo vero nome: un genocidio. E’ infatti fondamentale chiamare questa situazione con il suo vero nome: non si tratta di una guerra tra due Stati o due eserciti contrapposti. Qui c’è un solo esercito regolare, con un potere militare schiacciante, che opera contro un popolo privo di mezzi e costretto a subire violenze sistematiche e devastanti. Negli ultimi mesi, i bombardamenti indiscriminati, le distruzioni massive e l’alto numero di vittime civili mostrano una realtà profondamente sbilanciata, in cui la sproporzione di forze e responsabilità è evidente e inaccettabile. Questa non è una guerra paritaria, ma un conflitto a senso unico, con conseguenze tragiche per la popolazione civile”. Così i gruppi consigliari di maggioranza (Partito Democratico, Più Santarcangelo e PenSa Una Mano per Santarcangelo)  a proposito di quanto accaduto nella seduta di mercoledì e della linea tenuta dalle forze di opposizione.

“Questo non significa prendere le parti di una fazione contro l’altra: Hamas è ed ha agito come una organizzazione terroristica, violando al pari di Israele il diritto internazionale. Tuttavia, è fondamentale guardare all’attualità, agli attori che operano in questo momento e alla situazione concreta. Ci troviamo di fronte a una situazione non egualitaria, non paritaria, ma a senso unico, vi è solo un esercito in cui la sproporzione di forze e responsabilità è evidente. Di fronte a questa realtà, non possiamo più permetterci l’indifferenza. È nostro dovere morale e politico guardare in faccia la situazione concreta, con tutte le sue contraddizioni e responsabilità” aggiungono, passando alla mozione per  la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini per cui tutta l’opposizione (a eccezione di un solo consigliere) ha abbandonato l’aula: “Riteniamo con convinzione che non si tratti di ignorare le problematiche concrete della città, bensì di guardare alla nostra storia e all'identità profonda di Santarcangelo. La revoca non è un atto di propaganda, ma un gesto di coerenza storica e di responsabilità civile. Abbiamo scelto di guardare alla storia di Santarcangelo, non di fare revisionismo. Custodire la memoria collettiva significa ricordare e valorizzare le persone che, con il loro impegno e i loro valori, hanno contribuito a costruire e promuovere la nostra comunità. Non si tratta di “cancellare la storia”, ma di leggere criticamente quella pagina e affermare oggi quali principi ci rappresentano: qualcuno dei consiglieri dell'opposizione che ha abbandonato l'aula può ritenere che Mussolini sia un modello da onorare? E non si tratta nemmeno di distogliere l’attenzione dalle necessità quotidiane: mentre gli uffici tecnici programmano e realizzano interventi sul territorio, riteniamo altrettanto fondamentale dare valore all’impronta storica e culturale di Santarcangelo, a ciò che davvero rappresenta il suo DNA. Se atti come questo fossero considerati irrilevanti, rischieremmo di svuotare di significato la nostra stessa storia e il dovere di tutelare ciò che la definisce”.

Per poi concludere: “La nostra amministrazione investe da tanti anni su progetti per la memoria, e questo atto è del tutto coerente con questo percorso. La cittadinanza onoraria, peraltro, è un riconoscimento come altri: se mettiamo in discussione la possibilità di concederla e revocarla, allora occorre interrogarsi in generale sul senso di tutte le onorificenze che assegniamo, dall’Arcangelo d’Oro in giù. Durante la seduta alcuni consiglieri di minoranza hanno parlato dell’inesistenza ad oggi del fascismo, ma oggi il fascismo non è morto: lo vediamo ogni volta che una persona viene discriminata per cultura, religione o orientamento sessuale. Lo vediamo nelle manifestazioni con saluti romani, nelle adunate nostalgiche, ma anche nelle forme più quotidiane: nei gesti di prepotenza, nel bullismo, nella violenza, nel vandalismo. È sempre lì, visibile o nascosto. Lo leggiamo anche oggi in alcune esternazioni pubbliche sui social di ex candidati consiglieri di Alleanza Civica che esaltano l’Italia del duce dipingendola come “l’Italia migliore”. Quelli ideologici saremmo noi? La scelta di abbandonare l'aula sottraendosi al dibattito è una scelta legittima, riconosciuta dallo stesso ordinamento democratico che il nostro ex cittadino onorario ha voluto eliminare. Ma lasciare prima del voto la sala del Consiglio Comunale, luogo del confronto democratico per eccellenza, non ha contribuito al dialogo e al senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare ogni rappresentante eletto. In un’istituzione rappresentativa, partecipare al dibattito e all’espressione del voto è un dovere verso tutta la cittadinanza, al di là delle differenze di opinione”.

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