Sarà una Pasqua “tiepida” per il turismo, si spera nel “last minute”, ma c’è anche carenza di personale
Molti degli hotel hanno preferito non aprire e attendere il 25 aprile e il 1° maggio

Il turismo procede con andamento debole, ma ci si salva grazie allo sport: sarà infatti una Pasqua dai colori tenui e molte sono ancora le camere vuote. Gli albergatori sono cauti nel fare previsioni e alcuni hanno deciso di non aprire, questo anche per la mancanza di manodopera.
Tra i tanti, uno dei fattori chiave che influenza sembra essere la flessibilità offerta dalle strutture alberghiere, vista l’incertezza sul meteo. Molti degli hotel della città hanno preferito non aprire e attendere il 25 aprile e il primo maggio, ritenendolo poco conveniente. Gli albergatori si attendono infatti il sold out per il ponte del 25 aprile. Degli hotel aperti la maggior parte sono sotto il 50% delle prenotazioni, e si tratta di soggiorni mediamente di due notti. “Su marzo ci sono diversi alberghi del nostro gruppo chiusi – spiega Andrea Ciavatta, presidente di Family Hotels Riccione – di quelli aperti la maggior parte sono sotto il 50% delle prenotazioni. Probabilmente se il week-end prossimo dovesse essere sereno, ci sarà chi sceglierà la Romagna, anche se al momento vanno per la meglio le città d’arte oppure la montagna, dove c’è ancora neve”.
Molte strutture riccionesi stanno attivamente promuovendo tariffe scontate e vantaggi extra per incoraggiare le prenotazioni anticipate e attirare gli ospiti indecisi. Questo vale anche per i club di prodotto che fanno i conti con un timido andamento.
Intervista a Andrea Ciavatta presidente Family Hotels Riccione di Maria Assunta Cianciaruso
CRISI E MANCANZA DI PERSONALE
Gli hotel si trovano in un periodo storico molto particolare che agli imprenditori del settore non giova per via della carenza di personale. Gli albergatori si trovano di fronte a una situazione che mina la stabilità e l’operatività dei propri business. Per quanto riguarda le vacanze pasquali “c’è chi rinuncia – spiega ancora Ciavatta – sono spese in cui nemmeno si rientra. Ma il personale, che non c’è, è risultato essere un problema per tutto l’anno e la ricerca, sempre più ardua”. Una delle sfide principali è rappresentata dalla disponibilità di alloggi per il personale. La situazione è talmente grave che gli operatori del settore sono costretti ad associarsi e a ricorrere all’affitto di vecchie pensioni o altre strutture per assicurare un alloggio adeguato ai propri dipendenti. Inoltre la stagione è spesso breve e concentrata soprattutto nei weekend, il che limita le opportunità di impiego per molti lavoratori.
(MAC)