Si conclude “Maledette Malelingue”: un tributo vivo e sentito a Ivan Graziani
Si è conclusa domenica 13 luglio la due giorni “Maledette Malelingue” con il concerto dei Figli di Ivan: un tributo vivo e sentito a Graziani

Si è conclusa a Novafeltria domenica sera, 13 luglio con una buona cornice di pubblico, la rassegna “Maledette Malelingue”, due giorni intensi di musica, memoria e condivisione, che hanno celebrato la figura immortale di Ivan Graziani. A chiudere il festival, un concerto potente ed emozionante dei Figli di Ivan, la band composta da Tommaso e Filippo Graziani, che ancora una volta hanno saputo dimostrare grande carisma e talento sul palco, omaggiando il padre con grinta, rispetto e tanti grandi successi.

Ma prima delle note e degli applausi, la giornata ha vissuto un momento altamente simbolico: la firma di un documento d’intesa tra i sindaci di Novafeltria e Teramo, Stefano Zanchini e Gianguido D’Alberto. Un gesto solenne che suggella il legame tra le due città unite nel nome di Ivan Graziani: Novafeltria, sua città di adozione, e Teramo, luogo natale.

Il sindaco D’Alberto ha parlato con grande emozione:
“È straordinariamente emozionante. L’ho detto ad Anna, la moglie di Ivan, appena siamo arrivati con il nostro assessore Antonio Filipponi e la responsabile di staff Alessia Marconi. Siamo una delegazione teramana, ma ci siamo sentiti subito a casa. Non c’è stato un solo attimo in cui non abbiamo percepito nel cuore di essere parte di una comune famiglia, grazie alla straordinaria accoglienza che ci avete riservato e al legame profondo tra i nostri due Comuni, rappresentato dal nostro grande Ivan.”

Il pomeriggio, nell’Arena del Parco, è stato ricco di eventi significativi. Tra questi, le performance canore e artistiche dei giovani del Progetto Tenco, che hanno portato sul palco nuove voci e talenti promettenti. A seguire, in anteprima nazionale, la presentazione del libro “Ivan Graziani” di Federico Falcone: una nuova biografia che ripercorre la vita, la carriera e l’eredità di un artista che ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana.

Alle 19 si è tenuto un altro momento particolarmente toccante: il ritorno del Coro delle Voci Bianche “Ivan Graziani”, un progetto nato circa 25 anni fa sotto la direzione di Simona Agostini, che riuniva bambini dai 5 ai 12 anni di Novafeltria. Il coro, composto da circa 40 elementi e ufficialmente registrato all’ANBIMA, si esibì in tutta Italia e partecipò anche a programmi televisivi come “A tamburo battente” e “La Notte dei Misteri” su Rai Due, arrivando perfino ad aprire la “Partita del Cuore” della Nazionale Cantanti.
Giacomo Agosti, prima della performance, ha ricordato:
“C’è stato un tempo, tra il 1996 e il 2002, in cui un gruppo di bambini di Novafeltria si ritrovava ogni settimana per fare una cosa semplice e meravigliosa: cantare. Eravamo piccoli, con voci acerbe, ma ci chiamavamo ‘Coro di Voci Bianche Ivan Graziani’. Non ci sentivamo piccoli, cantavamo con il corpo, con gli occhi, con l’amicizia. Quel coro ci ha cresciuti. Qualcuno, purtroppo, ci ha lasciato. Il pensiero oggi va a lui: Giacomo Rossi. Siamo cresciuti, ma quella voce collettiva la portiamo ancora dentro.”
Il coro ha proposto una selezione del repertorio storico, tra cui “Gran Sasso”, un brano caro ad Anna, moglie di Ivan, inciso nell’estate del 1998 ed eseguito per la prima volta a Teramo in occasione del primo festival dedicato al cantautore. A distanza di anni, quel brano è tornato a risuonare, stavolta a Novafeltria, come segno di riconoscenza per l’accoglienza ricevuta nel 1999 dai piccoli coristi di allora.

Il concerto serale dei Figli di Ivan in occasione degli 80 anni del padre, ha suggellato degnamente una due giorni intensa, emozionante e piena di memoria viva. Un festival che ha saputo unire generazioni, città e cuori attorno alla figura di un grande artista, che continua ad essere un ponte tra le persone e le emozioni.