Sicurezza: a Think Safe Lorenzo Fantini, uno dei massimi esperti italiani di sicurezza sul lavoro

Fantini ha tenuto il suo intervento a “Think Safe!” trattando le novità previste nell’Accordo Stato- Regioni

A cura di Grazia Antonioli Redazione
24 maggio 2024 11:16
Sicurezza: a Think Safe Lorenzo Fantini, uno dei massimi esperti italiani di sicurezza sul lavoro - Pisani, Sgaramella e Fantini
Pisani, Sgaramella e Fantini
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Si chiude oggi all’hotel Mercure Artis di Rimini la quinta edizione di Think Safe!, il convegno dedicato ai responsabili della Sicurezza, della Salute e dell’Ambiente e a quelli di Prevenzione e Protezione che lavorano in grandi aziende nazionali e multinazionali. Tra i protagonisti della giornata di ieri, c’è stato l’avvocato Lorenzo Fantini, giuslavorista, autore di più di 120 pubblicazioni sulla materia e già dirigente del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonché rappresentante dello stesso ministero presso organismi nazionali e internazionali. Attualmente è consulente in materia di prevenzione dagli infortuni per aziende, associazioni professionali e privati ed è oggi considerato uno dei massimi esperti italiani sulla Sicurezza in azienda.

Fantini ha tenuto il suo intervento a “Think Safe!” trattando le novità previste nell’Accordo Stato- Regioni. Gli abbiamo chiesto se stesse parlando dell’accordo in materia di sicurezza che avrebbe dovuto vedere la luce nel 2022. “Sì, è quello che doveva uscire il 30 giugno 2022 e che è in ritardo. – afferma Fantini, ma poi specifica: – Un ritardo che considero comprensibile perché il lavoro da fare è complesso e i tecnici di Stato e Regioni si stanno confrontando a fondo”.

Quando andrà in vigore, avremo una Legge Quadro che regolamenterà tutto il settore? “Questa è l’idea. Si tratterà di un accordo che coinvolgerà la formazione sulla sicurezza di lavoratori, dirigenti, tecnici preposti e datori di lavoro ai quali è stato assegnato un obbligo formativo di sedici ore (più altre sei per chi lavora nell’edilizia). Quest’ultimo punto lo trovo molto positivo perché gli imprenditori almeno avranno consapevolezza del problema. Sedici ore sono sufficienti per comprendere i concetti generali legati al tema. Naturalmente questa legge non li renderà de “tecnici esperti” in sicurezza ma può far capire loro, ad esempio, che un incidente in azienda gli verrebbe a costare molto di più che interessarsi alla salute e al benessere di operai e impiegati”.

Quali sono gli aspetti più importanti che emergeranno quando l’Accordo sarà stato approvato? “Tra le cose che sicuramente saranno presenti nella legge, ne trovo particolarmente interessanti due. La prima è l’obbligo di verifica dell’apprendimento della materia-sicurezza attraverso dei colloqui, oppure dei test o dei questionari. Inoltre, sono previsti specifici momenti di controllo durante il lavoro. Tutte queste strategie serviranno per verificare l’efficacia della formazione alla sicurezza svolta fino a quel momento. La seconda è aver stabilito un percorso obbligatorio minimo per chi opera in ambienti di lavoro che tecnicamente sono definiti “confinati”, vale a dire pozzi, cunicoli, cisterne, ecc. Vista la casistica d’infortuni, anche mortali, che riguardano questi ambienti specifici, aver stabilito un percorso formativo “ad hoc”, oltre a quello minimo obbligatorio, mi pare molto ben pensato”.

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