"Sitta voleva essere rimpatriato", i dubbi sui fatti di Villa Verucchio di Renzi, che punta il dito sulle cooperative
Gioenzo Renzi critica il mancato intervento sui problemi di Muhammed Sitta, l'accoltellatore di Villa Verucchio


Anche Gioenzo Renzi interviene sui fatti di Capodanno di Villa Verucchio. Per l’esponente di Fratelli d’Italia non si è intervenuti per tempo, nonostante si fosse a conoscenza della situazione di disagio del 23enne egiziano Sitta, responsabile di 4 accoltellamenti e poi ucciso dopo aver cercato di aggredire anche i Carabinieri.
“In base alle dichiarazioni rese dal presidente della comunità egiziana, apprendiamo che, anche nel pomeriggio del 31 dicembre, era apparso in stato confusionale e, addirittura cercasse dei soldi per riempire una bottiglietta di plastica con della benzina e dare fuoco a qualcosa, un gesto eclatante per poter essere rimpatriato in Egitto dalle autorità italiane, in conseguenza della propria situazione di disagio”, commenta Renzi.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Rimini punta il dito anche sulla “cooperativa che aveva in carico tale ragazzo“: “Perché non è intervenuta con le cure? Se il ragazzo voleva esser rimpatriato, come emergerebbe dalle parole del presidente della comunità egiziana, per quale motivo non gli è stata prospettata tale possibilità dalla medesima cooperativa?”.
Renzi prosegue: “Le Cooperative di accoglienza immigrati, al di là del denaro percepito per i soggetti ospitati (richiedenti asilo, o oggetto di protezione internazionale), compiono gli adeguati controlli e adempiono a quanto previsto dai bandi?”.
Un pensiero finale anche per il maresciallo Masini: “Ci auguriamo che venga prosciolto al più presto nelle indagini in corso”.