Sta attirando visitatori da ogni dove | Il Castello emiliano tra leggende e arte neomedievale
Scopri il Castello di Grazzano Visconti a Vigolzone: tra leggende, arte neomedievale e un borgo che sfida il tempo.

Un sogno medievale nato nel Novecento
A Vigolzone, sorge il Castello di Grazzano Visconti, un luogo dove la storia si fonde con la leggenda. Costruito nel 1395 da Giovanni Anguissola per la moglie Beatrice Visconti, sorella del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, il castello ha attraversato secoli di storia, passando attraverso varie famiglie nobiliari e subendo diverse trasformazioni.
Nel 1870, la proprietà tornò ai Visconti di Modrone, e fu il conte Giuseppe Visconti di Modrone, padre del celebre regista Luchino Visconti, a riportare il castello al suo antico splendore. Tra il 1906 e il 1908, con l'aiuto dell'architetto Alfredo Campanini, il conte trasformò il castello e il borgo circostante in un'opera d'arte neomedievale, creando un villaggio che, pur essendo costruito nel XX secolo, emana un'autentica atmosfera medievale.
Il fantasma di Aloisa: leggenda o realtà?
Tra le mura del castello aleggia la leggenda di Aloisa, figlia naturale di Giovanni Anguissola. Costretta a un matrimonio combinato con un capitano di ventura, Aloisa si innamorò perdutamente del marito, che però non ricambiò mai il suo amore. Abbandonata e afflitta dal dolore, la giovane morì di crepacuore. Si dice che il suo spirito non abbia mai lasciato il castello e che protegga gli innamorati non corrisposti. Il conte Giuseppe, noto per le sue doti medianiche, affermò di aver comunicato con lo spirito di Aloisa, che gli avrebbe guidato la mano nel disegnare il suo ritratto. Oggi, statue raffiguranti Aloisa si trovano nel cortile del castello e nel borgo, e molti visitatori lasciano piccoli doni in segno di rispetto e speranza.

Un borgo che sfida il tempo
Il borgo di Grazzano Visconti è un esempio unico di ricostruzione storica. Nonostante sia stato edificato nel XX secolo, ogni dettaglio, dalle merlature alle botteghe artigiane, è stato progettato per ricreare l'atmosfera di un autentico villaggio medievale. Il conte Giuseppe non solo supervisionò i lavori, ma partecipò attivamente alla decorazione delle case, dipingendo personalmente affreschi e scegliendo arredi che riflettessero lo stile dell'epoca.
Oggi, il castello e il borgo sono mete turistiche molto apprezzate, offrendo ai visitatori un'esperienza immersiva nel passato. Il parco del castello, esteso su 15 ettari, ospita una varietà di piante autoctone ed esotiche, statue, fontane e persino una casetta delle bambole costruita per le figlie del duca.
Curiosità
Una delle peculiarità del borgo è la presenza di una scritta gotica al contrario: "Impipatene e guarda in alto". Questo enigmatico messaggio, visibile solo da una certa angolazione, invita i visitatori a sollevare lo sguardo e ad apprezzare la bellezza nascosta nei dettagli architettonici del borgo