Taser alle Stazioni dei Carabinieri dopo l'accoltellamento a Villa Verucchio
Il sindacato dei carabinieri sollecita l'adozione di taser e corsi di addestramento per garantire la sicurezza degli operatori e della comunità

“Immediate” forniture del taser anche alle Stazioni dei carabinieri, “costrette ad operare con poche unità a chilometri di distanza dai capoluoghi”. E’ la richiesta che arriva dal Mosac per “evitare la perdita di vita umane” dopo la vicenda del giovane egiziano che a Villa Verucchio ha accoltellato 4 persone prima di essere ucciso da un carabiniere. “Sono sempre più frequenti ed agli occhi di tutti le aggressioni nei confronti degli operatori di Polizia”, osserva il sindacato dei carabinieri, secondo cui i militari dell’Arma “devono essere dotati della massima sicurezza tecnologicamente fattibile da parte dei rappresentanti delle istituzioni con strumenti funzionali a prevenire eventi di natura dolosa e colposa ed operare in serenità, in sicurezza e con la consapevolezza di essere tutelati”. “Servono strumenti alternativi a quelli meccanici ed a quelli letali in modo da ridurre il rischio di probabili perdite di vite umane. Investire in sicurezza significa dare certezze e rispose concrete agli operatori nonché maggiori garanzie alla comunità”, rileva il sindacato che oltre che estendere alle stazioni dei carabinieri la dotazione del taser, chiede di riprendere per tutti i militari dell’arma corsi di addestramento per il suo utilizzo.