Trump minaccia dazi al 30%, Meloni invita alla calma: “Serve un accordo equo”
La premier: “Evitare polarizzazioni”. Tajani vola a Washington, mentre le opposizioni attaccano.

La mossa di Donald Trump, che ha minacciato dazi fino al 30% sui prodotti europei, ha colto molti di sorpresa. Ma per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni la partita è tutt’altro che conclusa: “Ci sono i margini per un accordo equo”, è il messaggio che arriva da Palazzo Chigi.
A meno di tre settimane dalla scadenza del negoziato commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, il governo italiano invita alla cautela. “Potrebbe essere solo una prova di forza di Washington per alzare la posta – si ragiona ai vertici dell’esecutivo – e per questo motivo servono 19 giorni di freddezza e pragmatismo”.
Il comunicato diffuso da Palazzo Chigi ribadisce la linea italiana, più vicina a Berlino che a Parigi: “Confidiamo nella buona volontà di tutti gli attori in campo per arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso. Innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico non avrebbe alcun senso, soprattutto in questo momento storico”.
Nessun riferimento, dunque, alle contromisure ventilate da Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron. Roma punta a mantenere un profilo dialogante, evitando lo scontro frontale. Il tetto del 10% sui dazi, considerato da alcuni esponenti italiani come un compromesso accettabile, è molto lontano dal 30% evocato nella lettera di Trump alla presidente della Commissione europea.
L’obiettivo dichiarato resta quello di tutelare l’interesse del sistema Italia e delle sue imprese. “Quella di Trump è una sgradevole volontà di trattare”, ha commentato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.
Nel frattempo, il dossier sarà al centro della missione negli Stati Uniti del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, atteso martedì a Washington per una serie di incontri, tra cui quello con il segretario di Stato Marco Rubio.
Le opposizioni, intanto, incalzano il governo. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha definito la posizione americana una “follia autarchica”, mentre Giuseppe Conte accusa Meloni di “svendere l’interesse nazionale” con “una trattativa assurda, da dilettanti”.