Un castello che nasconde più di quanto sembri | Rocca dei Bentivoglio e la storia che non ti aspettavi
La Rocca dei Bentivoglio a Bazzano: castello matildico-rinascimentale, musei, affreschi, Ugo Foscolo e curiosità dal Medioevo a oggi.

Nel cuore di Bazzano (Comune di Valsamoggia, Bologna), sorge imponente la Rocca dei Bentivoglio, autentico gioiello medievale e rinascimentale simbolo di potere e arte. Citata dal 1019 come castrum, fu ampliata nel XIII secolo da Azzo VIII d’Este, e trasformata nel 1473 da Giovanni II Bentivoglio in residenza signorile (“delizia”) con affreschi, torri e fossato. Dal 2007 la Fondazione omonima la ha restituita al ruolo di fulcro culturale, ospitando musei, concerti e la Via dei Brentatori, nuovo itinerario storico inaugurato nel 2024
L’architettura che racconta potere e bellezza
La Rocca conserva il nucleo gotico-trecentesco: una torre di guardia con porte acuto-doppie e volta a crociera, completata tra il 1296 e il 1310, con casseri difensivi e un fossato trasformato in fossile urbano. La famiglia Bentivoglio inglobò queste strutture in un palatium signorile, con corte interna, pozzo e sale al piano nobile, tra cui la celebre Sala dei Giganti: murales raffiguranti guerrieri e stemmi Bentivoglio‑Sforza, unici sopravvissuti in Emilia‑Romagna dopo la distruzione del palazzo bolognese.
Il complesso vanta merli a coda di rondine e una facciata “a filari alternati” di mattoni e ciottoli, segno distintivo del rinnovamento quattrocentesco. Tra le sale si segnalano la Sala dei Ghepardi, con stemma araldico e melagrane, simbolo di potere; e la Sala del Camino, ornata da tappeti pittorici con emblemi Bentivoglio‑Sforza che simboleggiano l'alleanza tra famiglie.
Musei, eventi e curiosità storiche
Oggi, la Rocca custodisce diverse realtà culturali: il Museo civico archeologico “Arsenio Crespellani”, con reperti dal Paleolitico al Rinascimento, tra cui vasellame villanoviano, epigrafi romane e armi risorgimentali. Al piano nobile, la Fondazione Rocca dei Bentivoglio, il Centro Musica, la Mediateca “Tommaso Casini” e la nuova sede della Via dei Brentatori, un percorso storico inaugurato nel 2024 che collega Bologna alla Rocca.
Tra gli ospiti illustri vi fu Ugo Foscolo, prigioniero nella Rocca nel 1799, che decantò la vista dei colli bolognesi. Durante i secoli, l’edificio ha ospitato carceri, caserme, scuole e persino abitazioni private, confermandosi luogo poliedrico e resistente al tempo. Nel Carnevale locale, torna la tradizione di “Barba Zecc”, maschera bazzanese, radicata nei riti popolari celebrati nelle sale rocciose.
Curiosità
Nel 1495, Antongaleazzo Bentivoglio, futuro cardinale e arcidiacono di Bologna, ha lasciato la sua firma incisa in una sala della Rocca. La firma, scoperta durante i restauri, è testimonianza unica della sua presenza real-feudale, un segno tangibile di potere aristocratico ben oltre l’arte e la guerra.