Un luogo che ha svelato una sorpresa: il bosco bolognese dov'è avvenuto un misterioso ritrovamento preistorico
Bosco della Frattona a Bologna: foresta relitto sulle “sabbie gialle”, fossili millenari e… scopri di più!

Il Bosco della Frattona, una riserva naturale orientata di soli 19 ettari situata sulle prime colline di Imola (Bologna), è un tesoro ambientale e geologico unico in Emilia-Romagna. Incastonato tra aree agricole e nuclei residenziali, questo bosco rappresenta un raro relitto delle antiche foreste planiziali che un tempo coprivano vaste porzioni della pianura padana. Le sue querce secolari, i carpini neri, i ciliegi selvatici e la straordinaria presenza delle famigerate “sabbie gialle” rendono quest’area una capsula del tempo ecologica. Queste sabbie, formatesi da antichi sedimenti marini oltre un milione di anni fa, furono usate nel XIX secolo dal geologo Giuseppe Scarabelli per studiare fossili di mammiferi preistorici e strumenti dell’età della pietra.
Una finestra sul passato geologico
Il suolo del Bosco della Frattona è composto in gran parte da formazioni sabbiose plioceniche, comunemente dette “sabbie gialle”, che testimoniano l'antica presenza del mare in queste zone. Nel corso dell’Ottocento, l’area divenne un sito di riferimento per lo studio della stratigrafia e paleontologia: vi furono ritrovati reperti fossili di grandi animali estinti come l’elefante antico (Elephas antiquus) e utensili litici risalenti al Paleolitico inferiore, oggi conservati presso il Museo di Scienze Naturali Scarabelli di Imola.
Il valore scientifico dell’area portò la Regione Emilia-Romagna a istituire ufficialmente la riserva nel 1984, con il decreto D.P.G.R. n. 299, come zona protetta di interesse forestale, faunistico ed educativo.
Flora, fauna e iniziative didattiche
Dal punto di vista ecologico, il bosco ospita una straordinaria biodiversità vegetale, con presenze di rovere, cerro, carpino bianco, acero campestre e sottobosco ricco di primule, bucaneve, pungitopo, ciclamini e orchidee spontanee. In primavera, i sentieri si tingono di colori e profumi tipici delle aree forestali mesofile pedecollinari.
La fauna comprende scoiattoli, volpi, picchi, cinciallegre, e almeno sette specie di pipistrelli. Di particolare rilevanza è la presenza documentata della rana appenninica (Rana italica), specie endemica e bioindicatrice di ambienti sani. Dal 2023 è attivo un rinnovato centro visite, dotato di aula all’aperto, segnaletica aggiornata, percorsi educativi e iniziative come Lezioni di Bosco, giornate tematiche dedicate ad anfibi, insetti e riconoscimento del canto degli uccelli.