Un racconto che ti stupirà: Torre San Michele tra leggende e storie che non ti conosci

Scopri la Torre San Michele di Cervia: fortino salinaro del 1691, baluardo contro i pirati e biblioteca panoramica!

A cura di Redazione
02 agosto 2025 18:00
Un racconto che ti stupirà: Torre San Michele tra  leggende e storie che non ti conosci - Foto: Terragio67/Wikipedia
Foto: Terragio67/Wikipedia
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Un’imponente fortezza costiera eretta nel cuore della nuova Cervia settecentesca, la Torre San Michele domina ancora oggi il porto-canale come un silenzioso guardiano di pietra. Costruita tra il 1689 e il 1691, fu progettata con una duplice funzione: difensiva e logistica. La minaccia costante dei pirati turchi e albanesi, che all’epoca infestavano l’Adriatico con razzie lungo le coste dell’Emilia-Romagna, rese necessaria la creazione di un sistema fortificato per proteggere uno dei beni più preziosi della città: il sale.

L’ideatore fu il conte Michelangelo Maffei, tesoriere pontificio della Legazione di Romagna, che incaricò l’ingegnere militare Giovanni Francesco Buonamici di realizzare una struttura quadrata alta 22 metri, circondata da un fossato, con mura spesse oltre un metro e mezzo e dotata di due cannoni, feritoie e una campana di allarme collocata sul tetto. La torre era posizionata in modo strategico per tenere sotto controllo il traffico marittimo, difendere le saline, sorvegliare gli accessi fluviali e trasmettere segnali luminosi alle imbarcazioni in arrivo.

Nel corso dei secoli, la Torre San Michele ha cambiato più volte funzione, adattandosi al mutare delle epoche: da presidio militare divenne faro marittimo, poi centro amministrativo e culturale, sede della Biblioteca Comunale di Cervia dal 1981 al 2004, e oggi punto panoramico e info point per turisti. Ancora oggi, rappresenta uno degli edifici simbolo della città, con il suo profilo inconfondibile visibile dal mare.

Un forte salinaro tra le saline di Cervia

L’intero complesso di Cervia Nuova nacque alla fine del Seicento con l’intento di spostare il nucleo urbano lontano dalla zona paludosa e malsana dove sorgeva Cervia Vecchia, troppo vicina alle vasche di evaporazione. La torre fu costruita in sinergia con i Magazzini del Sale, due enormi strutture parallele capaci di contenere ciascuna fino a 50.000 quintali di sale, formando insieme alla torre una vera e propria cittadella del sale, sorvegliata e operativa tutto l’anno.

La posizione elevata della Torre San Michele, affacciata direttamente sul canale e sulla pineta retrostante, era perfetta per controllare la laguna, le saline e le rotte marittime. La collina sabbiosa su cui si ergeva era facilmente accessibile ma difficile da attaccare via terra. Inoltre, la torre comunicava con la costa tramite segnali luminosi e visivi, fungendo da primo faro portuale di Cervia fino alla costruzione del vero faro nel 1756, che ne sostituì le funzioni nautiche.

Al suo interno si trovavano non solo armi e provviste, ma anche documenti di trasporto, registri doganali, atti salinari, custoditi in ambienti asciutti e sicuri. L’intero apparato era sotto il controllo dello Stato Pontificio, che considerava il sale cervese un monopolio da proteggere a tutti i costi.

Faro e cultura

Nel corso del Novecento, la torre fu progressivamente de-militarizzata e riconvertita. A partire dagli anni ’80 ospitò la biblioteca civica, diventando per due decenni un luogo di cultura e lettura, amato da studenti e residenti. Dopo un intervento di restauro conservativo, la torre fu riaperta come spazio multifunzionale: oggi, al suo interno si trovano l’Ufficio del Turismo, una sala panoramica all’ultimo piano con affaccio a 360° su saline, pineta e costa, e mostre temporanee dedicate alla storia marittima, alla salina e alla difesa costiera dell’Adriatico.

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