Un racconto dimenticato nel tempo: i magazzini del sale di Cervia e le curiosità poco conosciute
Magazzini del Sale di Cervia: archeologia industriale del 1691 sulle saline. Scopri la Torre, il museo MUSA e l'incredibile storia.

Il complesso dei Magazzini del Sale di Cervia è un capolavoro di archeologia industriale che nasconde un pezzo prezioso della storia dell’Emilia-Romagna. Il Magazzino Torre, adiacente alla Torre San Michele, fu costruito nel 1691 su commissione di Michelangelo Maffei per immagazzinare fino a 30 milioni di libbre di sale (≈ 15 000 tonnellate), testimonianza della potenza economica delle saline cervesi. Vicino, sul lato opposto del Porto Canale delle Saline, sorge il Magazzino Darsena, eretto nel 1712 per ospitare il sale già purificato, connesso al magazzino originario da un ponte in ferro ottocentesco. Oggi il Torre ospita il MUSA – Museo del Sale, mentre il Darsena è adibito a eventi culturali, e insieme definiscono il cuore simbolico e produttivo di Cervia.
Una fortezza del sale a Cervia
Il Magazzino Torre è costruito con mura spesse oltre 1,4 m e fondamenta su pali di pino, resistendo per secoli all’umidità delle saline. La struttura originaria includeva sei arcate portanti e un "Gabinetto dei Ministri" per il controllo fiscale. Negli anni ‘70 e ‘80 il complesso rischiò il degrado, ma fu salvato grazie all’intervento del Ministero per i Beni Culturali e del Comune, che lo restituirono alla comunità trasformandolo in sede museale. Di fronte, il Magazzino Darsena replica dimensioni e funzioni del primo ma include locali per la vendita e una scenografica serie di volte affacciate sul canale, oggi cornice di mostre ed eventi.
MUSA, eventi e curiosità
All’interno del Magazzino Torre, il MUSA – Museo del Sale e del Mare raccoglie attrezzi da salinari, barche storiche come la “Burchiella” e documenti sulla civiltà del sale, offrendo una narrazione multisensoriale tra memorie ancestrali e geometrie industriali. Il Magazzino Darsena accoglie eventi sotto le arcate, dalla fotografia all’enogastronomia, valorizzando l’architettura originale