Una scultura che ti farà gelare il sangue | Il Compianto sul Cristo morto e la storia nascosta dietro il Santuario bolognese

Scopri il Santuario di Santa Maria della Vita a Bologna: tra cupola barocca e drammatico Compianto, un “urlo di pietra” indimenticabile.

A cura di Redazione
29 giugno 2025 11:00
Una scultura che ti farà gelare il sangue | Il Compianto sul Cristo morto e la storia nascosta dietro il Santuario bolognese - Foto: Liridon/Wikipedia
Foto: Liridon/Wikipedia
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Nel cuore di Bologna, a due passi da Piazza Maggiore, sorge il Santuario di Santa Maria della Vita, un complesso storico barocco che custodisce uno dei tesori più intensi del Rinascimento italiano: il Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca. Questo capolavoro in terracotta policroma, definito da D’Annunzio “urlo di pietra”, è un’esperienza viscerale, capace di scuotere l’anima di ogni visitatore.

Un capolavoro drammatico sotto la cupola

Il gruppo scultoreo include sette figure a grandezza naturale, scolpite tra 1463 e 1490, tra cui spiccano la Maddalena, le Tre Marie, Giovanni e Nicodemo, tutti colti nel momento della disperazione più bruciante accanto al Cristo esanime. L’impatto visivo è sconvolgente: vesti gonfie come sospinte da un vento struggente, mani affondate nella pietà, volti deformati dal dolore – ogni elemento trasmette un pathos autentico, mai visto prima in terracotta.

La scena è collocata nella cappella a destra dell’altare, sotto una cupola barocca alta 52 metri, progettata da Tubertini su modello di Bibiena, che amplifica il senso di solennità e riverenza.

Storia, architettura e restauri

Fondato nel XIII secolo dalla Confraternita dei Battuti con funzione ospedaliera, il complesso fu radicalmente trasformato dopo il crollo del 1686, rinasce con una pianta centrale a forma ellittica tra il 1687 e il 1690 grazie a Giovanni Battista Bergonzoni. Nel 1787, Giuseppe Tubertini, seguendo i modelli barocchi bolognesi, realizzò l’imponente cupola mentre la facciata, terminata nel 1905, porta le firme di Bertolazzi con statue di beati e stemmi simbolici.

Oltre al Compianto, il complesso comprende l’Oratorio dei Battuti, con il Transito della Vergine di Alfonso Lombardi, e il Museo della Sanità e dell’Assistenza, ospitato negli spazi dell’antico ospedale.

Curiosità

Sapevi che Gabriele D’Annunzio, durante la sua visita nel 1878, definì il Compianto “urlo pietrificato”? Questo dettaglio riportato da fonti dell’arte conferma quanto quest’opera sia unico testimone di emozione pura scolpita nella terracotta.

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