Villa Verucchio, gli amici del 23enne: "Rischia di combinare qualcosa di grave". Le ore prima dell'accoltellamento
Probabilmente Muhammad Sitta si era convinto che compiere un gesto drammatico gli avrebbe permesso di rientrare in Egitto

Solo e senza soldi, probabilmente Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, 23enne egiziano, si era convinto che compiere un gesto drammatico gli avrebbe permesso di essere rimpatriato in Egitto. Questa è una delle ipotesi avanzate da coloro che lo conoscevano e che potrebbe spiegare il suo gesto incomprensibile, avvenuto la notte di Capodanno a Villa Verucchio.
I dubbi riguardo alla sua salute mentale erano stati sollevati più volte negli ultimi tempi. Le preoccupazioni erano emerse in alcune conversazioni tra chi aveva avuto contatti con lui, come riferito da Aly Harhash, presidente della comunità egiziana in Italia, che sta collaborando con la famiglia per il rimpatrio della salma. Il 31 dicembre, nel pomeriggio, Muhammad si trovava a Rimini, visibilmente confuso, come documentato in un breve video girato da un amico. Nel filmato, l’amico lo filmava e, preoccupato, scriveva: «Questo è fuori, rischia di fare qualcosa di grave». Una previsione che, con il senno di poi, si è rivelata corretta.
Il 31 dicembre, durante il pomeriggio, Muhammad era seduto vicino alla moschea di Corso Giovanni XXIII, perso nel vuoto. Le persone che si trovavano nei dintorni cercavano di parlargli e capire come stesse, ma senza ottenere risposte. Gli veniva anche chiesto di mangiare qualcosa, ma si limitava a bere solo una bottiglia d’acqua e restava all’esterno della mensa. L’unica cosa che diceva era che voleva tornare in Egitto, e quando gli veniva suggerito di andare al consolato per chiedere aiuto, dove gli avrebbero potuto restituire i documenti rubati, sembrava tornare momentaneamente lucido. Tuttavia, poco dopo, il suo comportamento tornava a destare preoccupazione. Chiese 10 euro, ma l’amico rifiutò di dargli soldi, proponendogli invece di pagargli un pasto.
Quando gli chiedeva cosa volesse fare con quella somma, Muhammad rispose: «Voglio comprare benzina per fare un fuoco, la gente vedrà il fuoco». Preoccupato per la sua reazione, l’amico decise di rimanergli vicino, chiedendo anche ad un altro conoscente di raggiungerli per tenere sotto controllo la situazione. Tuttavia, quest’ultimo era al lavoro e non riuscì ad arrivare in tempo. Dopo un po’ anche lui dovette allontanarsi per un altro impegno, ma solo per poco. La loro intenzione era quella di incontrarsi più tardi per festeggiare insieme la notte di Capodanno.
Non lo rivedranno mai più, se non ormai privo di vita poco prima di mezzanotte, quando, dopo aver aggredito con un coltello quattro persone in 45 minuti, Muhammad è stato ucciso da un carabiniere che tentava di fermarlo.