Voli dirottati dall’Aeroporto Fellini, le Civiche riccionesi attaccano: “Gestione spesso inadeguata”
“Occorre un piano di sviluppo adeguato”

Le liste civiche di opposizione a Riccione sono intervenute duramente sul caso dei due voli dirottati martedì sera dall’aeroporto Federico Fellini di Rimini a quello di Bologna. Dopo le 23, il Fellini chiude, non essendoci più assistenti di volo in servizio, un problema legato al personale dipendente dal Ministero dei Trasporti. Questo episodio mette in luce un problema più ampio e radicato per lo sviluppo economico e turistico della riviera riminese e della città di Riccione.
L’aeroporto Federico Fellini «dovrebbe essere un pilastro per la promozione del territorio, offrendo un punto di accesso privilegiato rispetto ad altre località prive di uno scalo aereo. Tuttavia, la realtà è ben diversa – dicono dalle Civiche -. Oggi, il Fellini funziona a regime ridotto, con una pista spesso deserta e un tabellone di arrivi e partenze che favorisce più il traffico in uscita da Rimini verso altre destinazioni, piuttosto che attrarre visitatori verso la nostra riviera».
L’ultimo disguido, che ha visto due voli dirottati a Bologna, «è emblematico di una gestione che spesso si rivela inadeguata per i viaggiatori privati e per i tour operato». I turisti a bordo, pronti a trascorrere qualche giorno in riviera, sono stati costretti infatti a un ulteriore ritardo a causa della chiusura notturna dell’aeroporto Fellini. L’atterraggio, previsto per poco dopo le 23, è stato dirottato su Bologna, con conseguenti disagi per i passeggeri e gli albergatori che li attendevano.
Intanto dallo scalo fanno sapere che il personale in questione non è dipendente della società che gestisce l’aeroporto, ma fa capo all’Enac e al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. I gestori del Fellini hanno più volte richiesto di aumentare le ore di operatività giornaliera per coprire le 24 ore, ma senza successo.
Numeri “preoccupanti”
La situazione è preoccupante anche per i numeri. I civici riccionesi notano che a maggio di quest’anno, i passeggeri totali dichiarati erano 84.000, con l’obbiettivo di raggiungere i 350.000 entro la fine dell’anno. Tuttavia, siamo ancora lontani dai numeri ambiziosi dichiarati tempo fa dall’amministratore delegato di Ariminum, che prevede tra 1,7 e 2 milioni di passeggeri entro il 2048, al termine della concessione trentennale.
«Il rilancio del nostro turismo passa inesorabilmente da una gestione proficua e lungimirante dell’aeroporto. È sconfortante sapere che la meta italiana più gettonata del Fellini sia Cagliari e che il principale mercato estero sia l’Albania. Non si tratta di una critica intollerante, ma di una riflessione preoccupata per l’imprenditoria turistica locale. Riccione, già vittima di una politica turistica fallimentare, subisce ulteriori danni da una gestione aeroportuale inefficace.
È essenziale – concludono – che la gestione del Fellini attivi presto un piano di sviluppo adeguato, per restituire alla nostra riviera il prestigio turistico che merita. Solo così potremo sperare in un futuro più roseo per il nostro turismo, rilanciando l’attrattività del nostro territorio e garantendo un flusso costante di visitatori che possano apprezzare le bellezze e le eccellenze della nostra regione».