Dopo l’importante successo casalingo ottenuto contro Budrio, Fast Coffee Villanova Tigers sarà nuovamente impegnata tra le mura amiche, dove venerdì 10 novembre ospiterà il Basket Cesena 2005, palla a due ore 21:15.
Entrambe le squadre sono reduci da una vittoria contro le prime della classe, con i cesenati che hanno “domato” in casa Granarolo (72-70) portandosi a 4 punti in classifica (2-4 il ruolino di marcia).
La vittoria contro Budrio ha riportato entusiasmo nell’ambiente biancoverde dopo le due sconfitte consecutive rimediate in trasferta e le tante assenze, si è vista la squadra e ora c’è più fiducia e maggiore consapevolezza.
Ma coach Michele Amadori vuole battere il ferro finché è caldo, senza abbassare la guardia.
“Venerdì incontriamo una squadra vivace, giovane e ben organizzata, è vietato rilassarsi, aver vinto contro la capolista non significa più nulla, dobbiamo concentrarci su Cesena e dobbiamo prepararci al meglio. – è il mantra dello skipper biancoverde – Vengono anche loro da una bella vittoria contro Granarolo, imbattuta fino a quel momento, quindi non sarà affatto una passeggiata”.
Nel frattempo, arrivano buone notizie dall’infermeria. “Recuperiamo un giocatore importante, il classe 2000 Andrea Buo, uno dei protagonisti della passata stagione. È sicuramente poco allenato, avrà bisogno di tempo per entrare in forma e per giocare al suo livello, però è un atleta, è un agonista puro e sono convinto che saprà dare il suo contributo.
Vedo i ragazzi molto motivati, si allenano bene e sono parecchio uniti. – prosegue l’analisi il coach – È vero che dovremo ancora fare a meno di Polverelli, però abbiamo dimostrato di essere competitivi anche privi del pivot titolare, conosciamo bene i nostri punti di forza e contro Cesena dovremo dare dimostrazione delle nostre qualità e della nostra maturità”.
C’è un punto da cui partire, irrinunciabile. “Sicuramente nella partita precedente la differenza l’ha fatta l’aggressività difensiva, non dovremo essere da meno e dovremo cercare di replicarci, la difesa deve essere la nostra forza, ci rende squadra, ci permette di giocare a campo aperto e ci da una grande spinta emotiva”.
Nella foto Alfio Sgroi: il play classe 2002 Pablo Campidelli