Deceduto a causa dell’uranio impoverito, Ministero chiamato a riesaminare il caso
Il maresciallo dell'aeronautica Pascuzzi aveva servito nel V° Stormo di Cervia e Rimini
La famiglia del primo maresciallo dell’Aeronautica militare Domenico Pascuzzi, deceduto per un tumore ai polmoni, ha ottenuto dal Tar del Lazio il riesame del caso riguardante il suo decesso, considerato il “363° decesso da uranio impoverito” dall’Osservatorio Militare. Pascuzzi aveva servito nel V° Stormo di Cervia e Rimini e aveva trascorso del tempo in teatri di guerra balcanici e nel Poligono sperimentale di Salto di Quirra in Sardegna. La famiglia sostiene che la sua malattia fosse correlata all’esposizione a metalli pesanti e solventi utilizzati nel suo lavoro. Il Ministero della Difesa aveva precedentemente respinto la richiesta di indennizzo, attribuendo il tumore a una “pregressa abitudine tabagica”. Tuttavia, il Tar ha annullato il decreto e ha ordinato al Ministero della Difesa di riesaminare il caso e di pagare 3.305 euro di spese giudiziarie.
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