Capodanno di sangue a Villa Verucchio, un anno dopo. "Donazioni mai arrivate alle vittime"
L’appello della madre di una delle vittime di Muhammad Sitta
A un anno di distanza dalle violente aggressioni avvenute nella notte di Capodanno scorso, la solidarietà dimostrata da tanti cittadini rischia di essere messa in discussione. È quanto emerge dalle dichiarazioni di Stefania, madre di Diego, uno dei ragazzi accoltellati da Muhammad Sitta, che esprime profonda amarezza per quanto sta accadendo attorno alle donazioni raccolte a favore delle vittime.
Secondo quanto riferisce Stefania, in queste ore numerose persone che avevano contribuito con donazioni stanno contattando la famiglia, esterrefatte, dopo aver appreso dai giornali che le somme raccolte non sarebbero state ancora devolute ai destinatari annunciati pubblicamente. Donazioni effettuate, spiega, con l’intento di sostenere le vittime delle brutali aggressioni e di far sentire loro una vicinanza concreta in un momento di estrema sofferenza.
La madre di Diego ricostruisce anche il ruolo dell’associazione Vivilla Aps, che il 12 gennaio scorso aveva organizzato un evento pubblico in piazza, alla presenza della cittadinanza, annunciando la consegna di cinquemila euro a ciascuna delle vittime. Dopo aver ricevuto l’IBAN della famiglia, però, l’associazione non avrebbe più contattato i familiari di Diego né per liquidare parte delle somme raccolte né per fornire spiegazioni sui ritardi. Oggi, aggiunge Stefania, la famiglia ha appreso che l’associazione intenderebbe diffondere un comunicato per destinare in modo unilaterale le somme ricevute dai donatori.
Una decisione che, secondo quanto riferito, non rispecchierebbe la volontà di chi ha contribuito. Stefania sottolinea infatti che molti donatori avevano deciso di devolvere denaro sia per far fronte alle spese legali che avrebbe dovuto sostenere il carabiniere inizialmente coinvolto — oggi prosciolto — sia per manifestare solidarietà ai ragazzi allora ricoverati in ospedale, che porteranno per tutta la vita i segni delle coltellate subite e dovranno continuare a sostenere spese mediche e riabilitative.
La madre di Diego evidenzia inoltre come, nel corso dei mesi, le vittime siano state progressivamente dimenticate dal dibattito pubblico, dalle istituzioni e dagli enti locali del territorio. In questo contesto, afferma, l’unico elemento positivo rimasto di tutta la vicenda è rappresentato proprio dal gesto generoso di tante persone comuni.
Proprio per tutelare quella solidarietà e gli interessi delle vittime e dei donatori, Stefania conclude annunciando che la famiglia agirà nelle sedi opportune. Un passo che, precisa, nasce dalla necessità di difendere un atto di fiducia e di vicinanza che non può e non deve essere tradito.
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