Nuova Marecchiese, associazione Terre dei Malatesta e dei Montefeltro: "Serve tracciato veloce"

Sostegno a Valmarecchia Futura che rivela un "profondo legame con il territorio"

A cura di Redazione
23 aprile 2022 07:46
Nuova Marecchiese, associazione Terre dei Malatesta e dei Montefeltro: "Serve tracciato veloce" -
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Prosegue il dibattito sulla nuova Marecchiese che vede al centro il progetto di una nuova viabilità sulla strada, con l'innesto di varianti che rendano il traffico più scorrevole e sicuro, bypassando i centri storici. Ad incassare il plauso del lavoro svolto finora dalla comitato ‘Valmarecchia Futura’ sulla viabilità in valle c’è anche l’ Associazione ‘Terre dei Malatesta e dei Montefeltro’: “Lo abbiamo fatto quando abbiamo capito che era ispirato a valori comuni, ad un sano realismo e ad un profondo legame con il nostro territorio” si legge in una nota.
 

Il comitato in merito aveva lanciato anche un sondaggio su un campione di 843 parsone che vivono la Valmarecchia e chi vi transitano quotidianamente in auto, per lavoro o esigenze familiari. Per il 92,5 percento degli intervistati la SS258 “non è all'altezza di supportare il traffico attuale”. La maggior parte di loro si lamenta infatti del troppo traffico e tempi di percorrenza troppo lunghi. Motivi che, secondo i risultati del sondaggio, hanno causato lo spopolamento della valle e la chiusura di diverse attività produttive che si sono poi spostate in centri più sviluppati.
 

La decisione è stata maturata dopo gli ultimi interventi in merito dell’ associazione ‘La Gioconda’ e del Presidente della Provincia di Rimini che avevano evidenziato “l’intento di influenzare il lavoro del tecnico incaricato dalla Provincia e dai comuni della Valmarecchia, con il consenso di ANAS, nell’impostare un’idea di progetto possibile. Avremmo voluto evitare di intervenire nel dibattito sulla SS258 Marecchiese – spiegano dall’associazione -. Il ritornello è il solito, con il richiamo al pericolo del cemento e dell’asfalto per contrapporre la mobilità buona alla viabilità cattiva”.

Le ragioni: “Viabilità, servizio essenziale”

Per l’Associazione ‘Terre dei Malatesta e dei Montefeltro’ lo spopolamento della valle sarebbe il preludio a un futuro di degrado. “Siamo consapevoli che il Presidente possa indicare delle linee – continuano riferendosi a Santi – ma magnificando la ricerca dei servizi non può dimenticare che la viabilità è un servizio essenziale.

E in questo caso – dopo aver faticato non poco per arrivare all’accordo tra i sindaci, la Provincia, la Regione e ANAS – il Presidente deve esserlo per tutti e di tutti. Ci possiamo misurare su un diritto se chi comanda ha come riferimento l’insegnante o il dipendente pubblico che al pomeriggio deve decidere se andare a piedi, in bicicletta o in monopattino da piazza Malatesta al Porto a fare l’aperitivo e che mette piede sulla SS258 Marecchiese la domenica mattina per fare la gita fuori porta, esente da traffico pesante, da orari e impegni?
 

E di cosa stiamo parlando quando discutiamo di ambiente, di verde e di salute? Prima della Legge 117 del 2009 che ha portato alla provincia di Rimini l’apporto del territorio dell’Alta Valle del Marecchia (comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) e della recente Legge 84 del 2021 che ha portato in Romagna i Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio, la nostra provincia era la più piccola e quella con la densità di popolazione più alta nella Regione.

Un agglomerato urbano sicuramente dominato da cemento e asfalto che nessuna abilità artistica o volontà politica possono rendere ricco di verde, di aria sana e di acqua pulita. Vale ricordare alcuni semplici dati: della attuale superficie di 865 chilometri quadrati, ben 365 sono arrivati dai due referendum; la densità di popolazione attuale della Provincia di Rimini ha una media di 390,49 di abitanti per kmq (prima dei referendum era quasi il doppio) con punte a Cattolica 2.699, Riccione 1.994, Rimini 1.106 mentre a Novafeltria è di 169 per kmq, a San Leo 54, a Montecopiolo 30 e a Casteldelci 7,57.

Ma a Casteldelci ci sono almeno 10.000 grandi alberi per ogni abitante! Il Presidente della Provincia (così come quello della Regione e i rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento) ci devono delle risposte concrete, corrette e adeguate per consentire alla nostra gente di vivere e lavorare, continuando ad abitare nelle località dove sono nati e che amiamo.
 

Abbiamo consegnato a Rimini un territorio con inestimabili e unici centri di storia e di cultura, le Terre dei Malatesta da Verucchio (o Pennabilli se preferite) e dei Montefeltro da San Leo (o Montecopiolo se volete); abbiamo unificato il percorso del fiume Marecchia prima diviso tra due Regioni; collegato la montagna al mare con i mille metri di Montecopiolo (40 km tra mare e sciovia); regalato alla provincia di Rimini la maggior parte del Parco del Sasso Simone e Simoncello.

La politica deve alla Valmarecchia tre cose fondamentali: un portale turistico dedicato alla promozione nel mondo del turismo dell’entroterra fatto di storia, cultura e ambiente;  il governo del fiume Marecchia con i giusti interventi per regimentare le acque, raccogliere un bene comune e proteggere e salvaguardare le sue sponde e i suoi ponti; una viabilità possibile, che consenta a tutti di continuare ad abitare i centri anche più distanti e lontani.

Non piacerà a tutti l’idea che l’agricoltore che pulisce i fossi, toglie le sterpaglie, cura le piante e governa i pascoli; quello che resta a presidiare e abitare il territorio, sia il nostro ambientalista preferito, seppure con i calli alle mani.
 

Dobbiamo consentire ai suoi figli di continuare a risiedere nel borgo dove sono nati pur lavorando a Rimini o a San Marino; ai suoi nipoti di andare a scuola dove vogliono e meritano; ai suoi genitori anziani di curarsi dove è meglio per loro.

Per il futuro della Valle serve una viabilità che dimezzi i tempi di percorrenza e aumenti la sicurezza: come farlo lasciamolo decidere ai tecnici senza vincoli e condizionamenti” conclude l’ Associazione ‘Terre dei Malatesta e dei Montefeltro’ .

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