Illegale l'attività estrattiva nella cava: confermata maxi sanzione all'azienda
Adriascavi fece ricorso contro il Comune di Santarcangelo


La Cassazione ha respinto il ricorso promosso dall'Adriascavi, mettendo fine dopo 20 anni alla querelle giudiziaria tra l'azienda e il Comune di Santarcangelo, in relazione alla cava ex Instag. Un sopralluogo dei Forestali accertò l’esercizio abusivo di attività estrattiva presso una cava lungo il fiume Marecchia: il materiale estratto veniva poi commercializzato da Adriascavi, che ricevette una sanzione amministrativa di 42.549 euro, contro la quale fece ricorso. Il Tribunale in primo grado riconobbe le ragioni del ricorrente, ma il Comune di Santarcangelo prevalse in Appello. La Cassazione, a fronte del nuovo ricorso di Adriascavi, ha confermato le valutazioni in Appello "sulla fondatezza e la correttezza delle ragioni dell’amministrazione comunale". Le spese legali, oltre 9000 euro, saranno a carico della ditta. "In un periodo di acceso dibattito sui temi ambientali all’interno della Valmarecchia, questa sentenza conferma non soltanto la correttezza dell’iter amministrativo seguito all’epoca, ma anche e soprattutto la lungimiranza delle scelte operate successivamente in materia di attività estrattive", evidenziano la sindaca Alice Parma e l'assessore Filippo Sacchetti, ricordando l'approvazione del Poc (2017) con i progetti di valorizzazione dei laghi Azzurro e Santarini e il Piano per il sostanziale azzeramento delle attività estrattive del 2019, che hanno dato il via "a un percorso di transizione ecologica pienamente legittimato dalla sentenza della Cassazione".