Dopo 23 anni, si riapre il caso della strage di Coriano
E’ il 1988, Coriano. Quattro persone muoiono all’interno di una villa a Santa Andrea in Besanigo in via delle Puglie. Tutti uccisi con un colpo alla testa, legati alle mani e piedi. Una strage rimasta...

E’ il 1988, Coriano. Quattro persone muoiono all’interno di una villa a Santa Andrea in Besanigo in via delle Puglie. Tutti uccisi con un colpo alla testa, legati alle mani e piedi. Una strage rimasta senza colpevoli. Ora l’Unità dei Delitti insoluti della Direzione centrale Anticrimine di Roma ha riaperto il caso. Secondo quanto riportato dal Corriere di Rimini, infatti, gli investigatori, potrebbero avere trovato qualche elemento interessante per provare a dare un nome all’assassino delle quattro vittime. Erano due coppie di amici di Montecatini: Luigi Pagliarani (60 anni), la moglie inglese Patricia Schofield (58), Sergio Galassi (66) e Silvana Di Vita (59). Quando vennero trovati, in casa, era tutto sottosopra. La cassaforte aperta vuota, intorno il caos. Ma alla pista della rapina sfociata in tragedia nessuno ha mai creduto. Si seguirono altri filoni: da quello dell’eredità a quello di una banda di nomadi ma a quell’esecuzione nessun motivo venne mai trovato. L’Unità delitti irrisolti ha prelevato un plico a Rimini e anche altri documenti e reperti in Questura a Forlì. Al momento ci sono cinque bossoli, qualche impronta digitale e un fucile da caccia rubato nella villa e ritrovato poco dopo. Non molto. Ma sicuramente con le nuove tecnologie si apriranno nuovi scenari.