"Presente e futuro della pena": riflessioni su Leggi, sanzioni e rieducazione. Un convegno a Rimini

Durante il convegno si è anche parlato della situazione della necessità della chiusura della prima sezione del carcere di Rimini

A cura di Grazia Antonioli Redazione
22 gennaio 2024 09:49
"Presente e futuro della pena": riflessioni su Leggi, sanzioni e rieducazione. Un convegno a Rimini - Ivan Innocenti, Aldo Brunelli,  Annalisa Calvano, Nicola Marcello e Andrea Pari
Ivan Innocenti, Aldo Brunelli, Annalisa Calvano, Nicola Marcello e Andrea Pari
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“Presente e futuro della pena”, venerdì 19 si è svolto un convegno dedicato alle situazioni carcerarie, alle misure alternative, alle nuove pene. Erano presenti diversi relatori tra avvocati, giudici ed esperti.
Il convegno è partito dalla considerazione che se da un lato c’è una grande “produzione legislativa di nuove fattispecie penali o aggravamenti di pena di fattispecie già esistenti” si legge nella nota stampa “spesso a seguito di fatti di cronaca che sconvolgono l’opinione pubblica; dall’altro, sul versante sanzionatorio, la recente riforma Cartabia (entrata in vigore poco più di un anno fa) ha introdotto novità di rilievo, quali le nuove pene sostitutive e la giustizia riparativa. Si tratta di istituti che sembrano esprimere il chiaro messaggio culturale della penale carceraria quale extrema ratio, anche nell’ottica della piena attuazione della funzione rieducativa della pena.”

Durante il convegno si è anche parlato della situazione della necessità della chiusura della prima sezione del carcere di Rimini

Nella prima parte del convegno ci si è soffermati sugli attuali meccanismi e sui probabili scenari futuri del nostro sistema sanzionatorio.

Sono intervenuti per i saluti istituzionali il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rimini Avv. Roberto Brancaleoni, il Presidente della Camera Penale di Rimini Avv. Alessandro Sarti e il Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Rimini, Dott.ssa Fiorella Casadei.

Il primo relatore, il Dott. Lasalvia (Giudice del Tribunale di Rimini), ha esaminato le
nuove pene sostitutive e le concrete applicazioni a distanza di un anno dall’entrata
in vigore della riforma, evidenziando le principali criticità sul piano applicativo.
Il Dott. Bortolato (Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze) ha affrontato il tema dell’applicazione delle misure alternative e dei rapporti con le nuove pene
sostitutive, per poi soffermarsi ampiamente sulla novità più significativa della riforma Cartabia rappresentata alla giustizia riparativa. Il modello riparativo introdotto in Italia si pone in termini di complementarità e non di alternatività con la giustizia penale e si prefigge l’ambizioso obiettivo di ricomporre il confitto tra autore dell’offesa e vittima con l’ausilio di un mediatore. La piena attuazione di tale “nuovo” modello di giustizia è però subordinato all’effettiva istituzione dei Centri di giustizia riparativa, nonché alla formazione del “mediatore” indicato dalla legge.
Sono poi intervenuti il Professore Nicola Pisani (Ordinario di diritto penale dell’Università degli studi di Teramo), il quale ha ulteriormente approfondito il tema,
di grande rilevanza sul piano applicativo, delle nuove pene sostitutive, e la dott.ssa Palma Mercurio (Direttrice del Carcere di Rimini), la quale ha illustrato l’attuale situazione della Casa Circondariale, sia con riguardo sia alle condizioni di detenzione che al (difficile) contesto lavorativo degli operatori penitenziari.

Nell’introdurre la seconda sessione del convegno sono stati illustrati alcuni dati.

La popolazione detenuta a fine anno 2023 è di 60.116 persone. Il tasso di affollamento ufficiale degli istituti di pena è del 126% con punte del 200%. I nuovi ingressi ammontano a 400 a settimana. Nel 2023 si sono tolte la vita in carcere 68 persone. Molti anche i suicidi di agenti della polizia penitenziaria. Nel nuovo anno registriamo già cinque suicidi di detenuti. Ci sono circa 84.000 persone in misure alternative che stanno espiando o sono in attesa di espiare la loro pena definitiva. I magistrati di sorveglianza sono solamente 220.

Muovendo da questo quadro disarmante è dapprima intervenuto il Garante dell’Emilia Romagna, Dott. Roberto Cavalieri, il quale ha evidenziato le principali criticità delle carceri dell’Emilia Romagna. Gli interventi della Dott.ssa Vilma Rossi e del Dott. Teo Vignoli (SERT Rimini) hanno poi avuto ad oggetto le modalità della presa in carico in carcere da parte del SerT e in cosa si differenzia l’alternativa alla pena dalla possibilità di cura e su quali elementi si basa la diagnosi di tossicodipendenza. Il Dott. Giorgio Pieri, coordinatore nazionale del progetto CEC (Comunità Educante con i Carcerati), ha illustrato i progetti in essere, anche attraverso la testimonianza diretta di un ragazzo attualmente ospite della comunità.

L’ultima sessione, dedicata alla situazione della nostra Casa Circondariale, è stata coordinata dal Dott. Ivan Innocenti del Consiglio Generale del Partito Radicale. In
particolare, il dott. Innocenti ha evidenziato la necessità della chiusura della prima
sezione del carcere di Rimini
, sebbene siano previsti lavori di ristrutturazione dei quali però attualmente non sono note le tempistiche.

Della stessa opinione è il Garante dei detenuti del Comune di Rimini, Avv. Giorgio Galavotti, intervenuto al termine del convegno che ribadisce la necessità di porre in essere tutte le condizioni che possano permettere di “svuotare la prima sezione” che ospita 30 detenuti.
Purtroppo l’assessore Gianfreda per motivi di salute non ha potuto partecipare
all’evento.

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