Rimini e la sfida balneare: ripensare la direttiva Bolkestein per il turismo europeo
Alla fiera di Rimini si ribadisce l'importanza di rivedere la normativa europea per tutelare gli operatori del settore balneare e il turismo costiero

La questione dei balneari, l’abbiamo già detto, è complessa, riguarda 8mila chilometri di coste, 30mila stabilimenti con altrettanti operatori. È una delle filiere del turismo italiano, e non solo italiano, perché se andiamo in Francia, in Spagna, in Portogallo è all’ordine del giorno. È una questione che sta diventando europea”. Lo dice il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio intervenendo all’inaugurazione della 61/a edizione del Ttg di Rimini.
“In Italia il governo – spiega – ha cercato una mediazione tra le esigenze dei nostri balneari e le indicazioni europee. Una mediazione positiva che ci permette di provare a guardare al futuro, sono ottimista. Ma faccio un altro ragionamento, non voglio togliere potere allo Stato italiano, ma noi arriviamo alla questione balneari perché qualcuno ce l’ha imposta con la direttiva Bolkestein che comincia ad avere la sua età. E visto che siamo all’inizio di una legislatura europea, considerato che è una questione anche di altri paesi, il mio messaggio è: proviamo a fare lobby attraverso i nostri europarlamentari, i commissari europei e tutti coloro che rappresentano i nostri paesi, che hanno a cuore la questione balneari e il turismo, proviamo a rimettere sul tavolo la questione Bolkestein perché il signor Frits Bolkestein ci ha detto che doveva stare fuori dalla direttiva e perché l’hanno detto quasi tutti i partiti dell’arco costituzionale”.
E aggiunge: “Rimettiamo la questione Bolkestein all’attenzione del Parlamento europeo e della commissione Ue e togliamo i balneari dalla Bolkestein come avevamo promesso e proviamo a guardare al futuro in un modo diverso”.