Lagune salmastre, biodiversità e tradizione, la storia naturale della sacca deltizia che non conosci
Scopri la Valle di Gorino nel Delta del Po: laguna salmastra, biodiversità e tradizioni pescherecce tra Emilia Romagna e Veneto.

La Valle di Goro è una vasta laguna salmastra situata nei pressi del comune di Goro, in provincia di Ferrara, nel cuore del Parco del Delta del Po, uno dei più importanti ecosistemi umidi d’Europa e sito riconosciuto Patrimonio UNESCO. Questa valle è il frutto di una trasformazione naturale lenta ma continua, che ha origine tra il XVIII e il XIX secolo, quando il ramo fluviale del Po di Goro iniziò a depositare grandi quantità di sedimenti, modellando una nuova morfologia costiera. Oggi, l’area si presenta come un braccio d’acqua parzialmente chiuso da una sottile lingua sabbiosa lunga circa 8 km, chiamata Scannone di Goro o anche Isola dell’Amore: un cordone litoraneo che separa la laguna dal mare aperto, modificando costantemente il rapporto tra acqua salata e dolce.
Dal 1981, la valle è entrata a far parte delle zone Ramsar, ovvero quelle aree umide di importanza internazionale per la conservazione della biodiversità, e rappresenta oggi un vero e proprio scrigno ecologico. Al suo interno si alternano specchi d’acqua salmastri e dolci, canneti, paludi e piccole barene: un mosaico di ambienti che ospita oltre 20.000 uccelli acquatici l’anno e numerose specie ittiche autoctone, rendendola una delle zone umide più vitali dell’Emilia-Romagna. Qui, natura e paesaggio raccontano la lenta e potente danza tra fiume e mare, tra sedimento e sabbia, in uno scenario in continuo divenire.
Una sacca solcata da tradizioni, canyon e biodiversità
L’unione di acque dolci e salmastre, favorite dalla posizione intermedia tra foce e mare, rende la Valle di Goro un habitat prezioso per una ricchissima fauna ornitologica. Nidificano e sostano regolarmente esemplari di aironi bianchi, spatole, garzette, cavalieri d’Italia, anatre selvatiche, falchi di palude, ma anche chiurli, sterna zampenere e gabbiani reali. Accanto a questa biodiversità alata, si registra una fiorente popolazione di anguille, cefali, vongole veraci, cozze e granchi blu, che alimenta l’intera filiera produttiva locale. L’avanzata dei sedimenti ha reso il paesaggio dinamico e mutevole: si formano e si disfano continuamente canali secondari, isolette sabbiose e calette, dove si insediano vegetazioni specifiche come la salicornia, la Zostera marina e alcune alghe rosse come la Gracilaria, indicatori biologici di ambienti umidi sani.
Grazie a un intervento avviato nel 1991, sono state installate idrovore e impianti idraulici per controllare il flusso delle acque, assicurando un equilibrio tra salinità, ossigenazione e temperatura, prevenendo la proliferazione algale e garantendo condizioni favorevoli anche alla mitilicoltura e alla pesca tradizionale. Questo equilibrio rende la Valle di Goro un esempio di come gestione ambientale e attività produttiva possano coesistere con reciproco beneficio.
Paesaggio evolutivo e curiosità sorprendente
Il piccolo borgo di Goro, un tempo composto da semplici capanni in canna palustre abitati da pescatori e raccoglitori di sale, è oggi il punto di partenza per escursioni in barca tradizionale che attraversano la valle fino al mare aperto. Qui si trova il faro di Goro, ricostruito nel 1950 dopo essere stato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Da lì, si può ammirare l’evoluzione del paesaggio deltizio in tutta la sua complessità: dune mobili, cordoni sabbiosi, boschetti costieri e tratti ancora selvaggi che rappresentano una rarità nel contesto adriatico.
A breve distanza, lo Scannone di Goro – meglio noto come Isola dell’Amore – rappresenta una delle mete più romantiche e affascinanti del Delta, raggiungibile solo in barca o tramite il caratteristico ponte di barche galleggianti, attivo dal 1979, che collega Gorino (ramo del comune di Goro) al versante veneto del Delta. In questo lembo di sabbia, ogni giorno cambia qualcosa: la forma dell’arenile, la posizione dei canneti, la profondità delle acque. Un luogo dove terra e acqua si fondono, e dove il tempo sembra piegarsi al respiro della marea.