Muore per un'infezione post-operatoria, alla famiglia oltre un milione dopo 14 anni
Anna Maria Amati morì di setticemia il 16 febbraio 2011, dopo circa 20 mesi di sofferenze e ricoveri

A 14 anni dalla morte di Anna Maria Amati, deceduta a 61 anni per un’infezione post-operatoria, il tribunale civile di Reggio Emilia ha condannato la clinica privata Villa Verde a risarcire la famiglia con 1 milione e 125mila euro.
Come riporta la stampa locale, la vicenda ha avuto inizio nel maggio 2009, quando la donna fu sottoposta a un intervento di protesi al ginocchio sinistro presso Villa Verde. L’operazione, ritenuta di routine, portò però a una grave infezione cronica che costrinse la paziente a ulteriori due interventi agli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. Nonostante i tentativi di salvare l’articolazione, l’infezione peggiorò, rendendo necessaria l’amputazione della gamba fino all’anca presso l’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Anna Maria Amati morì infine di setticemia il 16 febbraio 2011, dopo circa 20 mesi di sofferenze e ricoveri.
Il giudice Stefania Calò ha riconosciuto il “danno parentale” al marito Domenico e ai quattro figli della donna, sottolineando il nesso causale tra l’infezione post-operatoria e la mancata adeguata gestione da parte di Villa Verde. I periti incaricati dalla famiglia hanno infatti evidenziato come le cure iniziali fossero insufficienti, causando la cronicizzazione dell’infezione.
L’avvocato Giacomo Fornaciari, legale della famiglia Amati, ha commentato: “Si tratta di un risarcimento importante, ma proporzionato al gravissimo danno subito dai familiari. Il Tribunale ha accolto quasi integralmente le nostre richieste”.